
Per celebrare il solstizio d’inverno sulla Terra e l’inizio dell’inverno nell’emisfero settentrionale, la NASA ha pubblicato alcune foto catturate su Marte dalla macchina fotografica HiRISE della sua sonda spaziale Mars Reconnaissance Orbiter che mostrano come appaiono alcune aree marziane quando è inverno sul pianeta rosso. Vedere le nevicate va ancora oltre le possibilità degli strumenti disponibili ma i paesaggi ghiacciati o almeno coperti di brina mostrano alcune delle meraviglie di Marte.
Le temperature su Marte possono scendere a livelli estremamente bassi anche se confrontati con le aree polari o quelle colpite da tempeste di neve particolarmente dure sulla Terra. Ai poli marziani, possono scendere fino a -123° Celsius con alcune conseguenze che possono essere familiari ma le condizioni sono molto diverse da quelle terrestri perciò i paesaggi rimangono per molti versi alieni. Ci sono due tipi di neve dato che oltre all’acqua anche l’anidride carbonica può ghiacciare.
Nonostante il freddo, su Marte le condizioni non portano a nevicate in grado di coprire completamente il territorio a meno che non si tratti di pianure molto piatte. Le nevicate avvengono in particolare ai poli, sotto le nuvole e di notte. Sono condizioni che impediscono agli strumenti in orbita di vedere attraverso le nuvole perciò non ci sono immagini di nevicate. Questi fenomeni possono essere rilevati solo attraverso altri strumenti come alcuni in grado di rilevare l’anidride carbonica che scende al suolo o con laser che possono rilevare la neve d’acqua.
La neve di anidride carbonica è molto diversa da quella di acqua perché le due molecole formano legami diversi quando si congelano. Il cosiddetto ghiaccio secco contiene molecole che generano cristalli di forma cubica perciò, anche se non l’abbiamo mai vista, sappiamo come sono fatti i fiocchi di neve di anidride carbonica.
Su Marte la brina è più comune della neve. Sia l’acqua che l’anidride carbonica possono formare brina in vaste aree e in questo caso ci sono fotografie come quelle appena pubblicate dalla NASA che la mostrano in vari paesaggi invernali. Brina d’acqua è stata avvistata su Marte fin dagli anni ’70 dai lander Viking della NASA e successivamente studiata dalle varie sonde spaziali che hanno osservato il territorio dall’orbita. Ciò ha permesso di studiare come la brina si forma e sublima trasformandosi in vapore quando il Sole sorge. Questo processo può generare una pressione sufficiente a causare valanghe se sotto la brina c’è sabbia.
Alla fine dell’inverno, anche su Marte le temperature si alzano abbastanza da sciogliere buona parte del ghiaccio che si è formato nei mesi precedenti. Questo processo può essere accompagnato da geyser prodotti dalla sublimazione del ghiaccio sotto la superficie che viene riscaldato dalla luce che passa attraverso lo strato più in alto quando esso è trasparente.
I paesaggi invernali fotografati su Marte possono essere suggestivi e allo stesso tempo offrono informazioni sul clima e sul tempo atmosferico. Osservazioni che stanno andando avanti da decenni vengono usate per ricostruire i fenomeni atmosferici in atto sul pianeta rosso anche quando è un po’ più bianco del normale.
