Un’occultazione stellare avvenuta il 18 ottobre 2022 ha permesso di studiare l’asteroide Chariklo osservando anche i suoi anelli, una caratteristica davvero peculiare per un oggetto così piccolo. Un team di ricercatori ha usato il telescopio spaziale James Webb per riuscire a sfruttare il passaggio di Chariklo di fronte a una stella dal punto di vista di Webb. Gli strumenti NIRCam e NIRSpec hanno permesso ottenere immagini e caratteristiche spettrografiche di Chariklo. Lo strumento NIRISS ha avuto nei giorni scorsi un problema software che ha bloccato la trasmissione dei dati raccolti ma non risultano guasti perciò è possibile che i dati vengano recuperati più avanti per completare uno studio approfondito di quest’asteroide.
Scoperto nel 1997, Chariklo è un asteroide centauro, che cioè appartiene ad una classe di planetoidi ghiacciati la cui orbita è tra Giove e Nettuno. Queste orbite sono instabili a causa della vicinanza dei due pianeti perciò è probabile che dopo qualche milione di anni un centauro finisca fuori orbita.
La sorprendente scoperta di due anelli attorno all’asteroide Chariklo è avvenuta nel 2013 usando telescopi al suolo. Ciò è stato possibile proprio grazie a un’occultazione stellare, quando Chariklo passò di fronte a una stella dal punto di vista terrestre. Si trattò di un colpo di fortuna e in assenza di occultazioni è oggi impossibile rilevare gli anelli di Chariklo perfino per il telescopio spaziale James Webb.
Un aiuto è arrivato il 18 ottobre 2022 da una stella talmente anonima da essere conosciuta solo come Gaia DR3 6873519665992128512, una sigla della Data Release 3 della mappa creata grazie alla sonda spaziale Gaia dell’ESA. L’asteroide Chariklo è passato di fronte a quella stella dal punto di vista di Webb, i cui strumenti sono stati in grado di rilevare il transito dell’asteroide e dei suoi anelli.
L’immagine in alto (NASA, ESA, CSA, Leah Hustak (STScI). Science: Pablo Santos-Sanz (IAA/CSIC), Nicolás Morales (IAA/CSIC), Bruno Morgado (UFRJ, ON/MCTI, LIneA)) mostra la curva di luce dell’occultazione della stella sullo sfondo causata dal passaggio dell’asteroide Chariklo catturata dallo strumento Near-infrared Camera (NIRCam) del telescopio spaziale James Webb. Ombre sono state generate sia da Chariklo che dai suoi due anelli come previsto dagli astronomi.
L’immagine in basso (NASA, ESA, CSA, Leah Hustak (STScI). Science: Noemí Pinilla-Alonso (FSI/UCF), Ian Wong (STScI), Javier Licandro (IAC)) mostra lo spettro catturato dallo strumento Near-infrared Spectrograph (NIRSpec) del telescopio spaziale James Webb il 31 ottobre 2022, poco dopo l’occultazione. Si tratta di un risultato importante perché le emissioni di infrarossi contengono “firme” chimiche, in questo caso mostrando la presenza di acqua ghiacciata sulla superficie dell’asteroide e come importante costituente degli anelli.
Nel 2013 vennero usati sette osservatori astronomici per sfruttare l’occultazione e nell’ottobre 2022 è stato usato il telescopio più potente mai costruito per sfruttare un altro fenomeno di quel tipo e studiare l’asteroide Chariklo. Ciò dà un’idea di quanto sia difficile esaminare un oggetto così piccolo distante parecchie centinaia di milioni di chilometri. Chariklo è interessante perché la presenza degli anelli è un’anomalia dato che sono tipici dei pianeti.
Gli astronomi vogliono capire come si siano formati degli anelli attorno a un asteroide perciò questi risultati preliminari verranno esaminati e nei prossimi mesi i ricercatori pubblicheranno un articolo su quest’argomento. Gli studi continueranno in caso di future occultazioni. Quegli eventi sono utili anche per studiare altri asteroidi e pianeti nani, anche molto più lontani di Chariklo.