March 2023

La stella X3a nel suo guscio di gas e polveri (Immagine cortesia Florian Peißker)

Un articolo pubblicato sulla rivista “The Astrophysical Journal” riporta la scoperta di una stella molto giovane e massiccia, catalogata come X3a, in un ambiente in cui non dovrebbe poter esistere dato che orbita attorno a Sagittarius A*, o semplicemente Sgr A*, il buco nero supermassiccio al centro della Via Lattea. Un team di ricercatori guidato da Florian Peißker dell’Istituto di astrofisica dell’Università di Colonia, in Germania, ha usato diversi strumenti per individuare X3a.

Secondo i ricercatori, la stella dev’essersi formata in una nube più lontana da Sagittarius A* per poi essere attratta da esso. Ciò suggerisce un modello di formazione stellare vicino a un ambiente in cui le condizioni sembrano impossibili.

Concetto artistico della stella di Scholz con la sua compagna, un sistema binario che potrebbe essere simile a LP 413-53AB (Immagine Michael Osadciw/University of Rochester)

Un articolo pubblicato sulla rivista “The Astrophysical Journal Letters” riporta la scoperta che il sistema catalogato come LP 413-53AB è formato da due stelle nane ultrafredde che orbitano l’una attorno all’altra in sole 17 ore. Un team di ricercatori guidato da Chih-Chun “Dino” Hsu della Northwestern University ha usato osservazioni condotte con i telescopi dell’Osservatorio Keck per distinguere due stelle così piccole e così vicine. In precedenza, tre sistemi binari composti da nane ultrafredde erano stati scoperti ma si trattava di stelle giovani in termini astronomici mentre la coppia di LP 413-53AB ha un’età stimata in diversi miliardi di anni. Non sappiamo quanto sia difficile trovare queste coppie a causa delle loro deboli emissioni e spiegare l’esistenza di LP 413-53AB è difficile.

La navicella spaziale Crew Dragon Endeavour attracca alla Stazione Spaziale Internazionale (Immagine NASA TV)

Poche ore fa la navicella spaziale Crew Dragon Endeavour di SpaceX è attraccata al modulo Harmony della Stazione Spaziale Internazionale compiendo la prima parte della sua missione Crew-6 o SpaceX Crew-6 iniziata con il suo lancio avvenuto poco più di 24 ore prima. Dopo le verifiche che la pressione fosse stata correttamente equilibrata, il portello è stato aperto per permettere ad Andrey Fedyaev, Stephen Bowen, Warren Hoburg e Sultan Alneyadi di entrare nella Stazione e cominciare la loro missione, che durerà circa sei mesi.

La navicella spaziale SpaceX Crew Dragon Endeavour decolla su un razzo Falcon 9 (Foto NASA/Frank Michaux)

Poche ore fa la navicella spaziale SpaceX Crew Dragon Endeavour è partita su un razzo vettore Falcon 9 dal Kennedy Space Center nella missione Crew-6 o SpaceX Crew-6. Dopo quasi esattamente dodici minuti si è separata con successo dall’ultimo stadio del razzo e si è immessa sulla sua rotta per compiere la sua missione. Si tratta della sesta missione della navicella spaziale Crew Dragon con astronauti a bordo all’interno della normale rotazione dell’equipaggio della Stazione Spaziale Internazionale. Si tratta della quarta missione per la Endeavour.

I resti della supernova Tycho (X-ray (IXPE: NASA/ASI/MSFC/INAF/R. Ferrazzoli, et al.), (Chandra: NASA/CXC/RIKEN & GSFC/T. Sato et al.) Optical: DSS Image processing: NASA/CXC/SAO/K. Arcand, L.Frattare & N.Wolk)

Un articolo in pubblicazione sulla rivista “The Astrophysical Journal” riporta uno studio sui resti della supernova Tycho che offre nuove informazioni sulla geometria dei suoi campi magnetici. Un team di astronomi guidato da Riccardo Ferrazzoli dell’INAF (Istituto nazionale di astrofisica) ha usato osservazioni condotte con il telescopio spaziale IXPE per esaminare i raggi X polarizzati emessi da questi resti di supernova. Ciò ha permesso di trovare nuovi indizi sulle condizioni nelle onde d’urto generate dalla supernova che accelerano particelle a velocità vicine a quelle della luce.