
Due articoli, uno pubblicato sulla rivista “Monthly Notices of the Royal Astronomical Society” e uno su “The Astrophysical Journal Letters”, riportano altrettanti studi su quella che è stata definita la più grande esplosione cosmica mai rilevata. Due team di ricercatori hanno studiato i dati raccolti con vari strumenti riguardo all’evento catalogato come AT2021lwx offrendo due ipotesi diverse per la sua causa. Entrambi i team ritengono che un buco nero supermassiccio distante circa 8 miliardi di anni luce dalla Terra abbia generato quell’esplosione ma sono in disaccordo su cosa l’abbia innescata: un team indica una nube di gas e polveri che viene inghiottita in modo violento mentre l’altro team indica un evento di distruzione mareale in cui una stella viene divorata.
L’evento AT2021lwx è stato rilevato per la prima volta nel 2020dalla Zwicky Transient Facility (ZTF) in California e successivamente dall’Asteroid Terrestrial-impact Last Alert System (ATLAS) alle Hawaii. Sono due strutture che sorvegliano il cielo notturno alla ricerca di oggetti transienti che cambiano luminosità in modo rapido indicando eventi cosmici come supernove e trovando asteroidi e comete.
La catalogazione come AT2021lwx e la designazione ZTF20abrbeie tra i codici aggiuntivi ha portato al soprannome “Scary Barbie” da parte dei ricercatori guidati dall’Università americana di Purdue che hanno condotto lo studio pubblicato su “The Astrophysical Journal Letters” per lo stupore provato nel constatare i livelli straordinari di luminosità di quest’evento.
Supernove e lampi gamma sono estremamente luminosi ma la durata dell’evento AT2021lwx è decisamente superiore a quasi tutti gli eventi di quei tipi. Gli eventi transienti possono durare frazioni di secondo come alcuni lampi gamma per arrivare fino a mesi come le supernove. Scary Barbie sta durando da oltre tre anni, una durata anomala per una supernova, con una luminosità molto superiore. Secondo i ricercatori guidati dall’Università di Purdue, un buco nero supermassiccio ha distrutto una stella generando una quantità di emissioni elettromagnetica estrema anche per un cosiddetto evento di distruzione mareale.
Tuttavia, un altro team di ricercatori guidato dall’Università britannica di Southampton che include ricercatori dell’INAF (Istituto nazionale di astrofisica) ha raggiunto conclusioni diverse dallo studio dell’evento AT2021lwx. Anche loro lo hanno studiato con vari strumenti per ottenere osservazioni in diverse bande elettromagnetiche che li hanno portati a proporre la possibilità che sia stata una colossale nube a essere inghiottita da un buco nero supermassiccio. Secondo quest’ipotesi, la nube è stata distrutta dalla forza di gravità e i frammenti sono stati inghiottiti emettendo onde d’urto, anche nei materiali che circondano il buco nero.
L’evento AT2021lwx è davvero fuori dal normale a prescindere dall’oggetto che è stato inghiottito dal buco nero supermassiccio. Philip Wiseman dell’Università di Southampton, primo autore dello studio che sostiene l’ipotesi della grande nube di gas, ha spiegato che eventi del genere sono estremamente rari ma sono talmente energetici che potrebbero essere fondamentali nell’evoluzione delle galassie. Per questo motivo, il suo team intende condurre simulazioni per cercare nuove verifiche della causa dell’esplosione con la speranza di trovarne altri, anche contando sul fatto che nei prossimi anni nuovi strumenti entreranno in servizio. Nel frattempo, il monitoraggio dell’evento AT2021lwx continua per ottenere nuove informazioni, anche nella speranza di capire meglio l’attività di oggetti davvero estremi come i buchi neri supermassicci.
