C’è fosforo nell’oceano sotterraneo di Encelado, la luna del pianeta Saturno

Geyser sulla superficie di Encelado (Immagine NASA/JPL/Space Science Institute)
Geyser sulla superficie di Encelado (Immagine NASA/JPL/Space Science Institute)

Un articolo pubblicato sulla rivista “Nature” riporta la scoperta di fosforo, un elemento chiave per molti processi biologici, su Encelado, la luna del pianeta Saturno che ha un oceano sotterraneo di acqua liquida. Un team di ricercatori guidato da Frank Postberg della Freie Universität Berlin, in Germania, ha analizzato dati raccolti dalla sonda spaziale Cassini resi disponibili nel Planetary Data System e in particolare quelli rilevati dallo strumento Cosmic Dust Analyzer in campioni di particelle ghiacciate emesse dai geyser di Encelado e arrivate in uno degli anelli di Saturno.

Il risultato dell’analisi è stata la scoperta di fosfati in concentrazioni almeno cento volte superiori a quelle degli oceani terrestri. Modelli geochimici suggeriscono che il fosforo potrebbe essere presente in oceani sotterranei di altre lune. Queste scoperte aumentano le probabilità che nel sottosuolo di qualcuna di quelle lune siano nate forme di vita.

La missione della sonda spaziale Cassini è terminata il 15 settembre 2017 ma una grande mole di dati raccolti nel corso degli anni è rimasta a disposizione degli scienziati e ci vorranno anni per completarne l’analisi. La scoperta dell’oceano sotterraneo di Encelado e dei geyser nei quali sono stati trovati anche composti organici costituisce uno dei maggiori risultati di questa missione. Si tratta del motivo per cui molti astrobiologi si stanno concentrando sui dati raccolti da Cassini nei passaggi ravvicinati a questa luna e attraverso il cosiddetto anello E, l’anello di Saturno formato da granelli di ghiaccio emessi proprio dai geyser di Encelado.

In passato, la sonda spaziale Cassini aveva raccolto campioni dei composti emessi nei geyser di Encelado, nei quali erano stati trovati vari mattoni della vita. Tuttavia, un elemento chiave per vari processi biologici non era mai stato scoperto. Il team dello scienziato planetario Frank Postberg ha provato ad esaminare i dati raccolti da Cassini durante i suoi passaggi attraverso l’anello E, dove si sono accumulati i composti emessi da Encelado. Il risultato è la scoperta di sali di fosforo nelle particelle ghiacciate.

I ricercatori hanno provato a capire le conseguenze della loro scoperta tramite esperimenti in laboratorio e l’uso di modelli geochimici. Gli esperimenti indicano che ci sono diversi fosfati nell’oceano sotterraneo di Encelado in concentrazioni almeno cento volte superiori a quelle presenti negli oceani presenti. Modelli geochimici suggeriscono che fosfati potrebbero essere abbondanti in altri oceani sotterranei nel sistema solare.

Conosciamo l’oceano sotterraneo di Europa, una delle grandi lune di Giove, e anche altre lune del più grande dei pianeti del sistema solare potrebbero averne uno. Gli astronomi stanno cercando di esaminare le lune ghiacciate per cercare di capire quali abbiano un nucleo abbastanza caldo da permettere all’acqua di essere liquida nel sottosuolo. Secondo Frank Postberg e i suoi collaboratori, le possibilità della presenza di fosfati sono maggiori nelle lune che si sono formate dal ghiaccio primordiale che contiene anidride carbonica e dove l’acqua liquida ha un facile accesso alle rocce con le quali possono esserci interazioni con conseguenti reazioni chimiche che producono i fosfati.

La rilevazione di composti di fosforo aumenta le probabilità che nell’oceano sotterraneo di Encelado esistano forme di vita ma si tratta ancora di ipotesi. Ora sappiamo per certo che gli elementi necessari a forme vita simili a quelle terrestri sono presenti e che nel sottosuolo di questa luna esistono fonti idrotermali simili a quelle terrestri dove forse è nata la vita. Tuttavia, sia per quanto riguarda Encelado che Europa e ancor di più altre lune che hanno o potrebbero avere oceani sotterranei non è ancora possibile effettuare indagini dirette. Le ricerche sono difficili ma capire se davvero queste lune possano ospitare forme di vita è importante.

Encelado e l'anello E di Saturno (Immagine NASA/JPL/Space Science Institute)
Encelado e l’anello E di Saturno (Immagine NASA/JPL/Space Science Institute)

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