
Poco fa i campioni prelevati sull’asteroide Bennu riportati sulla Terra dalla sonda spaziale OSIRIS-REx della NASA sono stati raccolti dal personale dell’agenzia spaziale americana nell’area del loro atterraggio, allo Utah Test and Training Range. Verranno trasportati al Johnson Space Center, la prima tappa di una serie di operazioni necessarie a processarli evitando la loro contaminazione. In questo studio, la NASA collabora con l’agenzia spaziale giapponese JAXA, che riceverà alcuni dei campioni per un confronto con quelli raccolti dalla propria sonda spaziale Hayabusa 2 sull’asteroide Ryugu e riportati sulla Terra nel dicembre 2020.
La sonda spaziale OSIRIS-REx aveva lasciato l’asteroide Bennu il 10 maggio 2021 dopo aver prelevato diversi campioni. È dotata di vari strumenti che hanno esaminato Bennu per quasi due anni e mezzo ma la possibilità di compiere analisi approfondite di campioni di suolo e sottosuolo potrebbero offrire molte più informazioni su un oggetto che può essere considerato una sorta di fossile risalente all’epoca della formazione del sistema solare. Piccoli campioni potrebbero offrire grandi progressi nella comprensione delle origini del sistema solare e forse anche delle fonti di acqua e materiali organici arrivati sulla Terra subito dopo la sua formazione.
La capsula sigillata contenente i campioni è stata rilasciata dalla sonda spaziale OSIRIS-REx nell’atmosfera terrestre da un’altitudine di circa 102.000 chilometri e paracadutata al suolo. Ciò segna la fine di questa missione ma anche l’inizio della nuova missione OSIRIS-APEX dove APEX sta per “APophis EXplorer” perché la sonda spaziale si preparerà al passaggio ravvicinato alla Terra dell’asteroide 99942 Apophis.
Apophis è considerato uno degli asteroidi potenzialmente pericolosi, tanto che negli anni scorsi i calcoli indicavano alcune possibilità che colpisse la Terra nell’aprile 2029. Le osservazioni condotte nel corso degli anni successivi hanno permesso di escludere questo pericolo. La distanza minima dalla Terra di Apophis dovrebbe essere attorno ai 31.600 chilometri, che è comunque molto ridotta, inferiore all’altitudine dei satelliti di telecomunicazioni.
I contenitori per i campioni sono stati usati nella missione OSIRIS-REx sull’asteroide Bennu ma sarà comunque utile studiare Apophis con gli strumenti della sonda spaziale. Essa entrerà in orbita attorno ad Apophis e userà i suoi propulsori di manovra per spostare i materiali presenti sulla sua superficie e avere accesso a quelli sottostanti.