
Poco fa i cosmonauti Sergey Prokopyev e Dmitri Petelin e l’astronauta Frank Rubio sono tornati sulla Terra sulla navicella spaziale Soyuz MS-23, atterrata in Kazakistan. Hanno trascorso poco più di un anno sulla Stazione Spaziale Internazionale, dov’erano arrivati il 21 settembre 2022 come parte della Expedition 67. Secondo il programma originale, dovevano trascorrere circa sei mesi sulla Stazione ma il guasto alla navicella spaziale Soyuz MS-22 ha portato a raddoppiare la durata della loro missione.
Nel corso del periodo trascorso sulla Stazione Spaziale Internazionale con la parte finale della Expedition 69, i tre membri dell’equipaggio hanno portato avanti le varie attività di manutenzione ordinaria e molti esperimenti scientifici. Ormai è normale che la rotazione condotta usando le navicelle russe Soyuz si incroci con quella condotta usando le navicelle americane Crew Dragon di SpaceX. Per questo motivo, nel corso dell’ultimo mese c’è stato un avvicendamento di personale con partenze e arrivi durante il quale non ci sono stati nuovi arrivi e partenze di cargo spaziali né sono state compiute passeggiate spaziali.
Martedi 26 settembre, Sergey Prokopyev ha passato ufficialmente il comando della Stazione Spaziale Internazionale all’astronauta Andreas Mogensen dell’ESA. La partenza della navicella spaziale Soyuz MS-23 ha segnato l’inizio della Expedition 70. È ripresa la normale rotazione dell’equipaggio che comunque prevede una missione della durata di un anno per il cosmonauta Oleg Kononenko.
Il ritorno sulla Terra di Sergey Prokopyev, Dmitri Petelin e Frank Rubio segna la fine di una missione di lunghissima durata non prevista complicata dal guasto al sistema di raffreddamento della navicella spaziale Soyuz MS-22. Le agenzie spaziali coinvolte ne hanno approfittato per accumulare altre informazioni sugli effetti a lungo termine della microgravità sul corpo umano. Ad esempio, Frank Rubio ha condotto per un certo periodo un programma di esercizi fisici usando un’attrezzatura limitata per simulare i limiti di una missione verso la Luna o nello spazio profondo in una navicella dove non c’è spazio per un tapis roulant.