
Un articolo in pubblicazione sulla rivista “The Journal of Planetary Science” riporta aggiornamenti al catalogo dei candidati esopianeti scoperti con il telescopio spaziale Kepler della NASA che offre conferme della presenza di sette pianeti nel sistema della stella Kepler-385. Questo risultato è stato ottenuto applicando metodi di esame decisamente perfezionati rispetto al passato ottenendo nuovi risultati da vecchie osservazioni. Ciò include questo sistema tra i pochissimi con oltre sei pianeti verificati o almeno candidati e ciò lo rende particolarmente interessante. Tuttavia, tutti questi pianeti sono più vicini alla loro stella del confine interno dell’area abitabile di quel sistema e ricevono una notevole quantità di energia da essa. La conseguenza è che nessuno di essi può essere simile alla Terra.
La missione del telescopio spaziale Kepler è terminata quasi esattamente cinque anni fa lasciando un tesoro in un vastissimo archivio di osservazioni. Nel corso degli anni, i ricercatori che si occupano di trovare esopianeti hanno notevolmente migliorato i metodi di esame di quelle osservazioni per ottenere dati più precisi sulle proprietà delle stelle e calcoli più accurati delle orbite degli esopianeti. La conseguenza è che anche ad anni di distanza dalle osservazioni è possibile compiere nuove scoperte.
Nel caso del sistema di Kepler-385, una stella un po’ più grande e massiccia del Sole distante poco più di 4.600 anni luce dal sistema solare, nel 2014 era stata annunciata la scoperta di tre pianeti attorno ad essa. Altre tracce di transiti erano rimaste a livello di candidati e solo il loro riesame ha portato a una conferma della loro esistenza.
Gli astronomi sono abituati a trovare esopianeti che orbitano nelle vicinanze di nane rosse ma è meno normale trovare ben sette esopianeti vicini a una stella più massiccia del Sole. I due più vicini sono un po’ più grandi della Terra, sono probabilmente rocciosi e potrebbero avere atmosfere sottili. Gli altri cinque hanno dimensioni più o meno doppie di quelle della Terra e potrebbero avere atmosfere dense.
Nuove osservazioni potranno aiutare a capire meglio le caratteristiche degli esopianeti del sistema di Kepler-385. Ad esempio, c’è da capire se alcuni di essi siano dei mini-Nettuno e se alcuni di essi stiano perdendo la loro atmosfera a causa delle intense emissioni della loro stella. La trasformazione dei mini-Nettuno in super-Terre è un campo di ricerca astronomica perciò gli astronomi che se ne occupano saranno interessati a questo sistema planetario.
Gli astronomi si aspettano di trovare pianeti giganti gassosi nel sistema di una stella simile al Sole ma almeno per ora nel sistema di Kepler-385 non ne hanno individuato nessuno. L’osservazione dei transiti di esopianeti di fronte alle loro stelle rende molto più facile trovare pianeti vicini ad esse perché il transito avviene spesso mentre i telescopi terrestri hanno l’occasione di vedere il transito di esopianeti lontani molto più raramente e quindi serve molta fortuna per scoprirli. Trovarne nel sistema di Kepler-385 lo renderebbe ancor più interessante.