SpaceX ha condotto un nuovo test di volo dei prototipi del suo razzo Super Heavy e della Starship, lanciati dalla base di Boca Chica, in Texas. Si tratta del terzo test che ha visto l’intero sistema dell’azienda di Elon Musk che dovrebbe rivoluzionare i viaggi spaziali con una capacità di trasporto senza precedenti ed essendo totalmente riutilizzabile. Tuttavia, si tratta ancora di prototipi con il Super Heavy identificato come Booster 10 e la Starship identificata come Starship 28 o Ship28 o semplicemente S28. Dopo il secondo test condotto il 18 novembre 2023, sono stati effettuati molti cambiamenti ai sistemi di Super Heavy e della Starship. Nonostante ciò, non hanno i requisiti di sicurezza richiesti per condurre atterraggi controllati perciò i piani continuano a prevedere che il test termini con l’ammaraggio di entrambi i veicoli.
Il secondo test aveva mostrato i progressi compiuti nello sviluppo del nuovo sistema di lancio di SpaceX. Nonostante ciò, sia il Booster che la Starship l’avevano terminato con un’esplosione. Si tratta di prototipi e per questo motivo le reazioni da parte di SpaceX erano state comunque positive, seguendo la filosofia di Elon Musk di ottenere risultati proprio passando per esplosioni, quindi per tentativi ed errori.
La traiettoria della Starship nel test di oggi è diversa rispetto ai test precedenti, con un ammaraggio previsto nell’Oceano Indiano invece che nel Pacifico. Lo scopo era sempre quello di testare i sistemi di bordo di Super Heavy e Starship e della loro manovrabilità.
Il Super Heavy Booster 10 ha compiuto la sua missione con il successo nella separazione e quello che in diretta è sembrato un ammaraggio, nel suo caso nel Golfo del Messico come doveva avvenire nei test precedenti in caso di successo. Alcuni motori si sono accesi per la frenata durante le manovre ma ciò è avvenuto solo per 2 dei 13 necessari per la manovra corretta. Di conseguenza, il Booster 10 si è schiantato sull’acqua distruggendosi.
La Starship 28 ha superato i 170 chilometri di altitudine, superiore a quella raggiunta nel secondo test. L’apertura e la chiusura del portello che in una missione normale permetterà la separazione dei carichi sono riuscite ed è un altro passo in avanti. Durante la discesa della Starship 28, SpaceX ha ricevuto dati telemetrici fino a un’altitudine di circa 65 chilometri, una fase complessa perché per la prima volta un prototipo affrontava le forti sollecitazioni, anche termiche, tipiche del passaggio nell’atmosfera. La Starship 28 non è mai arrivata sopra l’Oceano Indiano e alla fine è arrivata l’inevitabile conclusione che è andata distrutta.
Alla fine c’è stata comunque soddisfazione durante la diretta di SpaceX per i progressi compiuti. Sono stati usati anche satelliti della rete Starlink per mantenere collegamenti con Super Heavy 10 e Starship 28 il più a lungo possibile e certamente sono stati raccolti molti dati telemetrici che aiuteranno a capire dove ancora serve lavorare per arrivare al successo di questo sistema di lancio.