Un articolo pubblicato sulla rivista “Nature Communications” riporta i risultati di esami condotti su campioni dell’asteroide Ryugu riportati sulla Terra dalla sonda spaziale Hayabusa 2 dell’agenzia spaziale giapponese JAXA. Un team di ricercatori guidato dal professor Yuki Kimura dell’Università di Hokkaido ha trovato le tracce degli effetti causati probabilmente dal bombardamento di micrometeoriti.
In particolare, la tecnica chiamata olografia elettronica ha permesso di scoprire che i piccoli grani chiamati framboidi, composti di magnetite, hanno perso completamente le proprietà magnetiche che hanno normalmente. Secondo il professor Kimura, questo tipo di studio può esere utile anche per stimare il degrado causato dalla polvere interplanetaria su navicelle spaziali.
L’immagine (Cortesia Yuki Kimura, et al. Nature Communications) mostra particelle di magnetite tagliate da un campione dell’asteroide Ryugu. (A) mostra un’immagine al microscopio elettronico a trasmissione in campo chiaro mentre (B) mostra un’immagine della distribuzione del flusso magnetico ottenuta con l’olografia elettronica.
Nel dicembre 2020, la sonda spaziale giapponese Hayabusa 2 aveva paracadutato sulla Terra il contenitore con i campioni prelevati oltre due anni prima sull’asteroide Ryugu. Le procedure usate nella gestione di quei campioni hanno come priorità la prevenzione della loro contaminazione perciò ogni esame richiede tempi lunghi. Ora uno studio ha mostrato la struttura interna di alcuni campioni e gli effetti dell’erosione spaziale (in inglese space weathering) su di essi.
Per ottenere questi risultati, il gruppo di ricercatori di tredici istituzioni giapponesi guidati dal professor Yuki Kimura ha usato la sofisticata tecnica chiamata olografia elettronica. Si tratta di una tecnica che permette di creare immagini tridimensionali usando elettroni al posto della luce per effettuare scansioni di oggetti microscopici. In questo caso, si tratta di campioni dell’asteroidi Ryugu nei quali sono penetrati fasci di elettroni che hanno permesso anche di rilevare le loro caratteristiche elettromagnetiche.
I framboidi sono piccoli grani dell’ossido di ferro chiamato magnetite. Il nome non è casuale dato che normalmente questo materiale ha proprietà magnetiche ma i framboidi arrivati da Ryugu l’hanno persa. Secondo i ricercatori, ciò è dovuto al bombardamento di micrometeoriti, particelle microscopiche con un diametro compreso tra 2 e 20 micrometri. I framboidi erano circondati da migliaia di nanoparticelle di ferro e il loro esame potrebbe offrire informazioni sul campo magnetico in cui Ryugu è stato immerso a lungo.
Questi fenomeni di erosione spaziale possono essere studiati con precisione solo in campioni come quelli raccolti direttamente sugli asteroidi. Ciò perché i meteoriti che precipitano sulla Terra vengono alterati dall’attrito durante la discesa nell’atmosfera.
Questo studio può aprire la strada a nuove scoperte sul campo magnetico in cui l’asteroide Ryugu è stato immerso per lunghi periodi di tempo. Ciò fornirebbe nuove informazioni utili alla storia degli asteroidi e del sistema solare in generale. Sono ricostruzioni importanti anche pensando alle molecole complesse, fino ad arrivare all’uracile, trovate nei campioni. Il professor Kimura pensa che questo tipo di studio possa aiutare anche a stimare il degrado causato dalla polvere spaziale che colpisce navicelle spaziali, comprese quelle con equipaggio. In sostanza, la tecnica dell’olografia elettronica potrebbe avere importanti margini di sviluppo.