Missione Crew-9: la navicella spaziale SpaceX Crew Dragon Freedom ha raggiunto la Stazione Spaziale Internazionale con due astronauti della Expedition 72

La navicella spaziale Crew Dragon Freedom attraccata alla Stazione Spaziale Internazionale nella missione Crew-9 (Immagine NASA TV)
La navicella spaziale Crew Dragon Freedom attraccata alla Stazione Spaziale Internazionale nella missione Crew-9 (Immagine NASA TV)

Poche ore fa la navicella spaziale Crew Dragon Freedom di SpaceX è attraccata al modulo Harmony della Stazione Spaziale Internazionale compiendo la prima parte della sua missione Crew-9 o SpaceX Crew-9 iniziata con il suo lancio avvenuto circa 28 ore prima. Dopo le verifiche che la pressione sia stata correttamente equilibrata, il portello è stato aperto per permettere a Nick Hague e Aleksandr Gorbunov di entrare nella Stazione e cominciare la loro missione, che durerà circa cinque mesi.

La navicella spaziale Crew Dragon è equipaggiata con un sistema di attracco automatizzato all’International Docking Adapter (IDA). La procedura di avvicinamento, con la sicurezza come priorità assoluta, è stata ampiamente testata durante le precedenti missioni delle navicelle Crew Dragon.

L’equipaggio della missione Crew-9 ha incontrato quello della missione Crew-8, che dovrebbe terminare con la ripartenza dalla Stazione il 7 ottobre. SpaceX offre missioni spaziali indipendenti dalla Russia mentre la situazione della navicella spaziale Starliner di Boeing è a questo punto in un limbo. Gli astronauti Butch Wilmore e Suni Williams, arrivati sulla Stazione sulla Starliner Calypso, torneranno sulla Terra sulla Crew Dragon Freedom a causa dei problemi riscontrati dai propulsori della Calypso nel corso della missione Boeing Crew Flight Test.

Il 7 settembre la navicella spaziale Starliner Calypso è tornata sulla Terra senza equipaggio e anche in quel caso ci sono stati alcuni problemi con uno dei propulsori usati per orientare la capsula durante il rientro, che sono diversi da quelli usati nello spazio. Insomma, il futuro di questa collaborazione tra NASA e Boeing è nebuloso e nel futuro prossimo la NASA dovrà continuare a fare affidamento su SpaceX per il trasporto di astronauti.

La scelta della NASA di avere almeno due fornitori di servizi di trasporto è dovuta proprio alla possibilità che uno abbia qualche problema. La ridondanza offre affidabilità e flessibilità. Perfino SpaceX non è immune dai problemi: la prima parte della missione Crew-9 è un successo ma il secondo stadio del razzo Falcon 9 usato per lanciare la navicella spaziale Crew Dragon Freedom ha avuto un problema al suo motore proprio alla fine del volo ed è rientrato in un’area diversa da quella prevista. Di conseguenza, SpaceX ha deciso di rimandare i prossimi lanci per investigare proprio quando ci sono due missioni importanti per NASA ed ESA previste per ottobre.

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