Lanciatori

Il razzo Falcon Heavy di SpaceX al decollo nella missione Space Test Program-2 (STP-2) (Foto NASA/Joel Kowsky)

Era il primo mattino in Italia quando SpaceX ha lanciato da Cape Canaveral il razzo Falcon Heavy in una missione che prevedeva la messa in orbita di vari satelliti in orbita terrestre bassa e media. Il razzo più potente in attività ha lanciato satelliti per conto di NASA, aeronautica militare americana e altri enti, compresi nanosatelliti di classe CubeSat costruiti da studenti. La missione ha richiesto quattro accensioni del motore dello stadio superiore del razzo Falcon Heavy per immetterli nelle varie orbite richieste. La massa dei carichi da portare in orbita era relativamente piccola, circa 3,700 kg, ma il secondo stadio aveva bisogno di molto propellente per compiere tutte le manovre richieste per questa missione perciò è stata necessaria la spinta iniziale del Falcon Heavy.

Il satellite OCO al decollo su un razzo Taurus XL (Foto NASA)

Il Launch Services Program (LSP) della NASA ha reso note le conclusioni di una lunga indagine sul fallimento dei lanci dei suoi satelliti OCO e Glory avvenuti nel 2009 e 2011. In entrambi i casi l’ogiva in cima ai razzi che proteggeva i satelliti non si era separata e il peso extra aveva causato la ricaduta dei satelliti. Le indagini hanno evidenziato falsificazioni da parte dell’appaltatore Sapa Profiles, Inc. (SPI) che aveva fornito materiali difettosi con false certificazioni. L’indagine ha coinvolto il Dipartimento di Giustizia degli USA.

Il razzo Falcon Heavy al decollo con il satellite Arabsat-6A (Foto cortesia SpaceX)

Era notte fonda in Italia quando SpaceX ha lanciato da Cape Canaveral il razzo Falcon Heavy nella sua prima missione commerciale. Il razzo più potente in attività ha lanciato il satellite Arabsat-6A, che dopo circa 34 minuti si è separato dall’ultimo stadio del razzo entrando nell’orbita di transito da cui ha iniziato le manovre che lo porteranno verso un’orbita geostazionaria nel giro di poco più di due settimane.

Un piano della NASA per riportare astronauti sulla Luna nel 2028 e su Marte nel decennio successivo

In una conferenza stampa l’amministratore della NASA Jim Bridenstine ha annunciato la nuova versione dei piani dell’agenzia per riportare astronauti sulla Luna e per costruire il Gateway lunare nel corso del prossimo decennio come passi per portare astronauti su Marte nel corso degli anni ’30. Jim Bridenstine ha fatto riferimento al budget della NASA per il 2020, che con i 21 miliardi di dollari vede un incremento concesso anche per portare avanti questi nuovi piani.

Il razzo Falcon 9 al decollo nella missione SSO-A SmallSat Express (Immagine cortesia SpaceX)

Era sera in Italia quando SpaceX ha iniziato una nuova missione da record con il lancio dalla base di Vandenberg di un razzo Falcon 9 il cui primo stadio era al terzo volo. Tutto ha funzionato bene, compreso il terzo atterraggio controllato. Nel frattempo, il secondo stadio ha portato in orbita un gruppo di ben 64 piccoli satelliti che nel giro di circa mezz’ora sono stati inseriti in un’orbita eliosincrona, in inglese Sun-synchronous orbit, da cui il nome della missione SSO-A SmallSat Express. Per SpaceX trattava della diciannovesima missione dell’anno, superando le 18 compiute nel 2017.