Lander / Rover

Foto della formazione chiamata Kimberley nel cratere Gale scattata dal Mars Rover Curiosity (Foto NASA/JPL-Caltech/MSSS)

Un nuovo studio effettuato dal team che gestisce il Mars Rover Curiosity ha confermato che tra 3,8 e 3,3 miliardi di anni fa c’erano laghi in quello che è oggi il cratere Gale. Al suo centro oggi c’è il monte Sharp, le cui basi sono state formate da sedimenti depositati strato su strato nel corso di un periodo molto lungo. I risultati di questo studio sono appena stati pubblicati sulla rivista “Science”.

Il lander InSight nel "guscio" protettivo durante la fase di test (Foto NASA/JPL-Caltech/Lockheed Martin)

La NASA ha invitato le persone di tutto il mondo a partecipare ad un’iniziativa per inviare il proprio nome su Marte. È sufficiente registrare alcuni dati personali alla pagina approntata dall’agenzia sul suo sito per ottenere una carta d’imbarco virtuale. Tutti i nomi verranno registrati su un microchip che verrà trasportato sul lander InSight, che dovrebbe essere lanciato nel marzo 2016 per atterrare su Marte nel settembre 2016.

Fotografia dell'area chiamata Agilkia sulla superficie della cometa 67P/Churyumov­-Gerasimenko scattata da un'altezza di 9 m dal lander Philae (Foto ESA/Rosetta/Philae/ROLIS/DLR)

Un numero speciale della rivista “Science” è dedicato alle prime analisi dei dati raccolti dal lander Philae nella sua discesa sulla superficie della cometa 67P/Churyumov­-Gerasimenko. La sua missione è durata poco e gli ingegneri dell’ESA non riescono a ottenere un contatto stabile dopo quelli delle ultime settimane ma i dati che ha raccolto sono stati molto utili. Un altro studio molto interessante appena apparso riguarda l’interazione della cometa con il vento solare.

Il frammento di roccia ricca di silice chiamato Lamoose, della lunghezza di circa 10 cm, analizzato dal Mars Rover Curiosity (Foto NASA/JPL-Caltech/MSSS)

Nei giorni scorsi Mars Rover Curiosity è stato deviato dal suo percorso programmato per esaminare una roccia particolarmente ricca di silice. Si tratta di un materiale composto da silicio e ossigeno comune nelle rocce terrestri sotto forma di quarzo. Sul monte Sharp, dove Curiosity sta lavorando, sulla sua strada ha prelevato un campione vicino all’area chiamata “Marias Pass”. I risultati dell’analisi sono risultati talmente interessanti che i responsabili della missioni hanno deciso di farlo tornare indietro.

L'area della cometa 67P/Churyumov–Gerasimenko in cui è atterrato il lander Philae (Ellisse: ESA/Rosetta/Philae/CONSERT; Immagine: ESA/Rosetta/MPS for OSIRIS Team MPS/UPD/LAM/IAA/SSO/INTA/UPM/DASP/IDA)

Nel corso del week end il lander Philae ha ripreso a comunicare dalla superficie della cometa 67P/Churyumov–Gerasimenko. Erano passati quasi esattamente sette mesi da quando Philae aveva esaurito l’energia delle batterie e, siccome la sua posizione non gli permetteva di ricaricarle usando i pannelli solari, era entrato in ibernazione. Ora l’ESA sta preparando nuovi piani per cercare di sfruttare al meglio il periodo in cui la cometa sarà abbastanza vicina al Sole da fornire a Philae l’energia necessaria per lavorare.