La montagna solitaria su Cerere fotografata dalla sonda spaziale Dawn (Foto NASA/JPL-Caltech/UCLA/MPS/DLR/IDA)

La sonda spaziale Dawn della NASA sta effettuando una mappatura del pianeta nano Cerere e con la sua macchina fotografica sta catturando straordinarie immagini migliori di quelle disponibili finora, con una risoluzione di 140 metri per pixel. Tra gli elementi geologici fotografati c’è una montagna alta circa 6 chilometri che aveva già incuriosito scienziati e pubblico perché sembra una piramide e i suoi lati sono coperti di materiale brillante.

La navicella spaziale HTV-5 Kounotori catturata dal braccio robotico della Stazione Spaziale Internazionale (Immagine NASA TV)

Poco fa la navicella spaziale HTV-5 “Kounotori” è stata catturata dal braccio robotico Canadarm2 della Stazione Spaziale Internazionale, comandato da Kimiya Yui con l’assistenza di Kjell Lindgren. Il cargo spaziale giapponese, decollato mercoledi scorso, trasporta cibo, acqua, esperimenti scientifici, propellente e hardware vario. Dopo la cattura, Ci vorrà un po’ prima che cominci lo spostamento della HTV-5 verso il punto d’attracco al modulo Harmony.

Vista ai raggi X dell'area centrale della Via Lattea (Immagine ESA/XMM-Newton/G. Ponti et al. 2015)

Un articolo pubblicato sulla rivista “Monthly Notices of the Royal Astronomical Society” descrive una ricerca sulla regione centrale della Via Lattea. Utilizzando l’osservatorio spaziale per i raggi X XMM-Newton dell’ESA, un team di scienziati del Max Planck Institute for Extraterrestrial Physics (MPE) guidato dal dottor Gabriele Ponti ha rivelato i processi più intensi in corso al centro della galassia.

Alcuni esempi di fratture individuate sulla superficie della cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko (Immagine ESA/Rosetta/MPS for OSIRIS Team MPS/UPD/LAM/IAA/SSO/INTA/UPM/DASP/IDA)

Mentre la cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko comincia ad allontanarsi dal Sole, nuovi studi sono stati pubblicati basati sui dati raccolti nel corso dei mesi scorsi. Un articolo pubblicato sulla rivista “Geophysical Research Letters” descrive l’esame delle tante fratture fotografate dopo l’arrivo della sonda spaziale Rosetta dell’ESA. Un altro articolo pubblicato sulla rivista “Annales Geophysicae” fornisce una spiegazione per il “canto” della cometa scoperto l’anno scorso.

Il lander InSight nel "guscio" protettivo durante la fase di test (Foto NASA/JPL-Caltech/Lockheed Martin)

La NASA ha invitato le persone di tutto il mondo a partecipare ad un’iniziativa per inviare il proprio nome su Marte. È sufficiente registrare alcuni dati personali alla pagina approntata dall’agenzia sul suo sito per ottenere una carta d’imbarco virtuale. Tutti i nomi verranno registrati su un microchip che verrà trasportato sul lander InSight, che dovrebbe essere lanciato nel marzo 2016 per atterrare su Marte nel settembre 2016.