La navicella spaziale Dragon viene caricata sulla nave di SpaceX dopo l'ammaraggio alla fine della missione CRS-5 (Foto cortesia SpaceX / Elon Musk. Tutti i diritti riservati)

Poche ore fa la navicella spaziale Dragon di SpaceX ha concluso la sua missione CRS-5 (Cargo Resupply Service 5) per conto della NASA ammarando senza problemi nell’Oceano Pacifico a quasi 400 km dalle coste della California. La Dragon aveva lasciato la Stazione Spaziale Internazionale ieri, quando in Italia era sera.

Poco dopo l’ammaraggio, la Dragon è stata recuperata dalle navi di SpaceX che la trasporteranno fino alla costa. I carichi riportati sulla Terra verranno consegnati alla NASA nelle prossime ore. La navicella spaziale Dragon aveva raggiunto la Stazione Spaziale Internazionale il 12 gennaio 2015.

Concetto artistico di un jet che trasporta un piccolo razzo nel progetto ALASA (Immagine cortesia DARPA. Tutti i diritti riservati)

Alla diciottesima Commercial Space Transportation Conference annuale della FAA (Federal Aviation Administration), il direttore dell’Ufficio Tattico Tecnologico della DARPA ha mostrato i progressi del progetto ALASA (Airborne Launch Assist Space Access), un sistema per lanciare piccoli satelliti usando un aeroplano invece che un razzo vettore. Ciò permetterebbe di ridurre notevolmente i costi, attualmente molto elevati, fino a un milione di dollari per poco meno di 50 kg.

Mappa della della radiazione cosmica di fondo (Immagine ESA and the Planck Collaboration)

Quasi due anni dopo la presentazione della miglior mappa mai creata della radiazione cosmica di fondo, l’ESA ha rivelato un’altra mappa creata anch’essa utilizzando i dati rilevati dalla sonda spaziale Planck Surveyor tra il 2009 e il 2013. Questa nuova mappa mostra la polarizzazione della radiazione cosmica di fondo risalente alle prime fasi di vita dell’universo. Essa mostra che le prime stelle hanno cominciato a formarsi circa 550 milioni di anni dopo il Big Bang, 100 milioni di anni più tardi di quanto si pensasse finora.

Immagine di Plutone e Caronte ingrandita per renderli più visibili (Immagine NASA/JHU APL/SwRI)

Ieri la NASA ha rilasciato le prime fotografie del pianeta nano Plutone e del suo satellite principale Caronte scattate dalla sonda spaziale New Horizons dopo il suo risveglio. La navicella era ancora a oltre duecento milioni di chilometri di distanza da Plutone ma il 4 febbraio 2015 era il 109° anniversario della nascita di Clyde Tombaugh, che nel 1930 scoprì il pianeta nano. Una piccola parte delle ceneri di Tombaugh è a bordo di New Horizons.

Concetto artistico del sistema di Kepler444 (Immagine Tiago Campante/Peter Devine)

Usando i dati rilevati dal telescopio spaziale Kepler, un gruppo di ricercatori guidati da astrosismologi dell’Università di Birmingham ha scoperto 5 pianeti che orbitano attorno alla stella Kepler-444. Si tratta di pianeti rocciosi di piccole dimensioni. Il più piccolo ha dimensioni simili a quelle di Mercurio, il più grande ha un diametro circa tre quarti di quello della Terra. Un’altra caratteristica particolare è che la stella Kepler-444 è antichissima, con un’età stimata attorno agli 11,2 miliardi di anni.