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La navicella spaziale Cygnus "Rick Husband" al decollo su un razzo Atlas V (Immagine NASA TV)

Nella notte italiana la navicella spaziale Cygnus di Orbital ATK è decollata su un razzo vettore Atlas V da Cape Canaveral. Dopo circa venti minuti si è separata con successo dall’ultimo stadio del razzo e si è immessa sulla sua rotta. È alla sua quinta missione ufficiale, chiamata Orbital-6 o semplicemente Orb-6 ma anche CRS OA-6, di trasporto di rifornimenti alla Stazione Spaziale Internazionale per conto della NASA.

La navicella spaziale Cygnus di Orbital ATK al decollo su un razzo vettore Atlas V all'inizio della missione Orb-4 (Immagine NASA TV)

Nella notte italiana la navicella spaziale Cygnus di Orbital ATK è decollata su un razzo vettore Atlas V da Cape Canaveral. Dopo circa venti minuti si è separata con successo dall’ultimo stadio del razzo e si è immessa sulla sua rotta. È alla sua quarta missione ufficiale, Orbital-4 o semplicemente Orb-4 ma anche come CRS OA-4, di trasporto di rifornimenti alla Stazione Spaziale Internazionale per conto della NASA.

Lo shutte X-37B al decollo su un razzo vettore Atlas V 501 nella missione OTV-4 (Schermata del webcast ULA)

Il mini-shuttle X-37B è decollato su un razzo vettore Atlas V 501 da Cape Canaveral. Il lancio sembra essere andato bene ma ULA (United Launch Alliance), che lo gestisce, ne ha trasmesso le immagini fornendo informazioni sui progressi delle operazioni solo per pochi minuti. Ciò perché la missione di questo spazioplano è portata avanti dall’aeronautica militare americana ed è parzialmente coperta dal segreto militare.

Una delle possibili configurazioni del razzo vettore Vulcan (Immagine cortesia ULA. Tutti i diritti riservati)

Ieri al 31° National Space Symposium che si sta tenendo a Colorado Springs la United Launch Alliance (ULA) ha presentato il progetto del suo nuovo razzo vettore Vulcan, precedentemente conosciuto come Next Generation Launch System (NGLS). L’idea è di combinare le migliori caratteristiche dei razzi della ULA, Atlas e Delta, con alcune novità per ottenerne uno che sia sempre affidabile ma che permetta anche lanci più economici. È previsto anche lo sviluppo della possibilità di recuperare i motori del primo stadio per riutilizzarli.