La violenta crescita di una protostella nella Nebulosa Zampa di Gatto

La Nebulosa Zampa di Gatto e la protostella NGC 6334I-MM1 (Immagine ALMA (ESO/NAOJ/NRAO), T. Hunter; C. Brogan, B. Saxton (NRAO/AUI/NSF); GLIMPSE, NASA/JPL-Caltech)
La Nebulosa Zampa di Gatto e la protostella NGC 6334I-MM1 (Immagine ALMA (ESO/NAOJ/NRAO), T. Hunter; C. Brogan, B. Saxton (NRAO/AUI/NSF); GLIMPSE, NASA/JPL-Caltech)

Un articolo pubblicato sulla rivista “Astrophysical Journal Letters” descrive lo studio di una protostella indicata come NGC 6334I-MM1 che ha aumentato la sua brillantezza di cento volte. Un team guidato dall’astronomo Todd Hunter del National Radio Astronomy Observatory (NRAO) ha scoperto questa trasformazione confrontando nuove osservazioni effettuate con il radiotelescopio ALMA con altre effettuate in precedenza con il radiotelescopio SMA.

La protostella NGC 6334I-MM1 si sta ancora formando all’interno della Nebulosa Zampa di Gatto, conosciuta anche come NGC 6334. Si tratta di un protoammasso stellare, una sorta di nursery costituita da una nube di polvere e gas che si stanno condensando per formare varie stelle. Per questo motivo, nel 2008 vennero effettuate osservazioni con il radiotelescopio SMA (Submillimeter Array) alle Hawai della regione della nebulosa occupata da quelle protostelle, che venne chiamata NGC 6334I.

Normalmente il processo di formazione delle stelle è probabilmente lento e costante ma ci sono casi in cui può avere dei periodi violenti. Negli anni successivi alle osservazioni dell’area NGC 6334I con SMA è stato inaugurato il radiotelescopio ALMA e nel 2015 i ricercatori hanno cominciato una serie di nuove osservazioni con il nuovo strumento scoprendo un notevole aumento di brillantezza.

Oggi l’intera area è circa quattro volte più luminosa rispetto a meno di un decennio fa alle lunghezze d’onda millimetriche e ciò significa che la protostella NGC 6334I-MM1 è quasi cento volte più luminosa rispetto alle prime osservazioni. Prima di tutto, i ricercatori hanno verificato che quel cambiamento non fosse il risultato di differenze nei due radiotelescopi utilizzati o di errori nell’elaborazione dei dati ma le verifiche hanno confermato che NGC 6334I-MM1 ha davvero avuto un forte aumento di luminosità.

Un’ulteriore conferma è arrivata da una fonte esterna, il radiotelescopio Hartebeesthoek Radio Astronomy Observatory in Sud Africa, che nel 2015 era stato utilizzato per monitorare maser, che vengono generati da fonti naturali, in quella regione. Le osservazioni hanno mostrato che all’inizio del 2015, pochi mesi prima delle prime osservazioni con ALMA, c’è stato un picco nelle emissioni maser. Un picco del genere è ciò che ci si aspetta quando una protostella passa attraverso una forte crescita.

Tutto ciò conferma che la formazione di una stella può passare attraverso eventi violenti e riuscire a osservarli permetterà di stabilirne le cause. L’ipotesi fatta dai ricercatori è che una massa di materiali più grande del normale sia finita nel disco di accrescimento della protostella NGC 6334I-MM1 e dopo qualche tempo sia stata inghiottita aumentando in modo significativo la sua massa e la sua luminosità.

Un’altra conseguenza è stato un aumento nel riscaldamento del gas circostante che ha provocato un aumento anche della sua luminosità. Simili eventi erano stati osservati agli infrarossi ma è la prima volta che viene ottenuta una rilevazione a lunghezze d’onda millimetriche.

Tutta quest’attività ha una forte influenza sulla nebulosa perché una notevole quantità di gas è stata assorbita e la forte crescita della protostella NGC 6334I-MM1 ha generato emissioni che stanno cambiando la forma dell’area circostante. L’immagine mostra la grande dimension della Nebulosa Zampa di Gatto rispetto alla protostella ma c’è una regione al suo interno che è cambiata notevolmente rappresentando un esempio davvero interessante di uno dei primi stadi dell’evoluzione stellare.

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *