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La roccia Cheyava Falls trovata su Marte (Immagine NASA/JPL-Caltech/MSSS)

Il Mars Rover Perseverance della NASA ha scoperto una roccia che contiene firme chimiche e strutture che potrebbero essere state generate da antiche forme di vita marziane. La roccia soprannominata Cheyava Falls è stata trovata nella Neretva Vallis nel corso del viaggio di Perseverance nel cratere Jezero su Marte ed è stata esaminata con lo strumento SHERLOC (Scanning Habitable Environments with Raman & Luminescence for Organics & Chemicals). La roccia contiene composti organici tuttavia al momento non è possibile escludere che si siano formati tramite processi non biologici. Lo strumento PIXL (Planetary Instrument for X-ray Lithochemistry) ha rilevato ferro e fosfati in aloni neri presenti sulla roccia.

Le rocce che includono i cristalli gialli di zolfo puro nella Gediz Vallis su Marte (Immagine NASA/JPL-Caltech/MSSS)

Il Mars Rover Curiosity della NASA ha trovato una roccia marziana contenente cristalli di zolfo elementare, che significa che si tratta di zolfo puro. In passato nella stessa area, quella del canale della Gediz Vallis, aveva rilevato la presenza di zolfo in vari composti ma è la prima volta che viene rilevato in forma pura. Si tratta di un’anomalia al punto che la sua scoperta è stata paragonata a quella di un’oasi nel deserto. Un campo con pietre fatte di puro zolfo non dovrebbe esistere su Marte e gli scienziati che seguono l’esplorazione del Monte Sharp, al centro del Cratere Gale, da parte di Curiosity avranno altro lavoro per spiegarne la formazione.

Illustrazione artistica di un potenziale gioviano caldo con la sua stella sullo sfondo (Immagine NOIRLab/NSF/AURA/J. da Silva (Spaceengine))

Un articolo pubblicato sulla rivista “Nature” riporta uno studio sull’esopianeta catalogato come TIC 241249530 b che lo etichetta come un progenitore di un gioviano caldo. Un team di ricercatori ha usato vari telescopi per studiare TIC 241249530 b e cercare di comprenderne le caratteristiche e l’evoluzione. Questo gigante gassoso ha un’orbita estremamente eccentrica, nel senso che è estremamente allungata, che potrebbe cambiare notevolmente con il passare del tempo.

Osservazioni e simulazioni suggeriscono che l’azione gravitazionale della stella porterà questo pianeta ad avere un’orbita quasi circolare vicina alla stella stessa. Ciò ha portato i ricercatori a concludere che TIC 241249530 b è nella prima fase di una migrazione planetaria. La stella un po’ più massiccia del Sole e ha un’età stimata in poco più di tre miliardi di anni, il che indica che questi processi possono cominciare anche ben dopo la formazione di un sistema planetario.

Aganippe Fossa

L’ESA ha pubblicato un’immagine catturata dallo strumento High Resolution Stereo Camera (HRSC) della sua sonda spaziale Mars Express di Aganippe Fossa, una formazione che ha l’aspetto di una cicatrice sulla superficie del pianeta Marte davvero colossale dato che è lunga circa 600 chilometri. Questa fossa tettonica è una formazione geologica del tipo chiamato in gergo graben. Non vi sono certezze sulla sua formazione ma è probabilmente legata a flussi di lava sotto gli enormi vulcani della regione di Tharsis, a cominciare da Arsia Mons, il più vicino ad Aganippe Fossa.

Sulla sinistra il pianeta Giove visto dallo strumento Near-Infrared Camera (NIRCam) del telescopio spaziale James Webb e sulla destra la Grande Macchia Rossa osservata dallo strumento Near-InfraRed Spectrograph (NIRSpec)

Un articolo pubblicato sulla rivista “Nature Astronomy” riporta l’individuazione di strutture negli strati superiori dell’atmosfera del pianeta Giove sopra la Grande Macchia Rossa, l’iconica tempesta più grande della Terra. Un team di ricercatori guidato da Henrik Melin dell’università britannica di Leicester ha usato osservazioni condotte con il telescopio spaziale James Webb per ottenere nuovi dettagli di quell’area. La sorpresa è arrivata dall’individuazione di strutture intricate che includono archi oscuri e macchie luminose nell’area osservata.