Stelle

Blog che parlano di stelle

Herbig-Haro 49/50 (NIRCam and MIRI Image, annotated)

Un’immagine catturata dal telescopio spaziale James Webb mostra l’oggetto di Herbig-Haro 49/50, o semplicemente HH 49/50, un tipo di nebulosa legato a processi di formazione stellare. Gli strumenti NIRCam (Near-Infrared Camera) e MIRI (Mid-Infrared Instrument) sono stati usati in combinazione per osservare i dettagli agli infrarossi dei deflussi la cui forma aveva portato a soprannominare questo oggetto il Tornado Cosmico. Per anni gli astronomi si sono chiesti cosa fosse l’oggetto che vedevano a malapena nelle immagini ottenute con altri strumenti sulla “punta del tornado” e Webb ha permesso loro di capire che si tratta di una galassia a spirale molto più distante.

Rappresentazione artistica del sistema della stella di Barnard (Immagine International Gemini Observatory/NOIRLab/NSF/AURA/P. Marenfeld)

Un articolo pubblicato sulla rivista “The Astrophysical Journal Letters” riporta la conferma dell’esistenza di quattro esopianeti più piccoli della Terra che orbitano attorno alla stella di Barnard. Un team di ricercatori ha combinato rilevazioni ottenute con lo strumento MAROON-X montato sul telescopio Gemini Nord alla Hawaii con altre ottenute in modo indipendente con lo strumento ESPRESSO installato sul VLT dell’ESO in Cile. Il risultato è la conferma dell’esopianeta Barnard b, la cui esistenza è stata annunciata nell’ottobre 2024, e di altre tre sub-Terre, piccoli pianeti che sono quasi certamente rocciosi.

La Piccola Nube di Magellano e le nubi molecolari al centro di questo studio

Un articolo pubblicato sulla rivista “The Astrophysical Journal” riporta uno studio di 17 nubi molecolari nella Piccola Nube di Magellano, una delle galassie nane satelliti della Via Lattea. Un team di ricercatori guidato da Kazuki Tokuda, ricercatore postdoc all’Università di Kyushu, in Giappone, ha esaminato immagini ad alta risoluzione catturare usando il radiotelescopio ALMA per ottenere informazioni sulle loro caratteristiche. L’esame ha mostrato che il 40% di quelle nubi avevano una maggiore diffusione del gas, come se si trattasse di zucchero filato. Le altre erano classiche nubi molecolari con una struttura filamentosa che si trovano anche nella Via Lattea. Questa differenza è stata attribuita alla scarsa presenza di elementi più pesanti di idrogeno ed elio nella Piccola Nube di Magellano, una situazione simile a quella dell’universo primordiale.

Rho Cassiopeiae (Immagine cortesia Anugu et al. 2024)

Un articolo pubblicato sulla rivista “Astronomy & Astrophysics” riporta i risultati di uno studio su alcune stelle ipergiganti gialle e in particolare di Rho Cassiopeiae, della quale sono disponibili osservazioni che vanno indietro fino al 1885. Un team di ricercatori ha esaminato anche osservazioni di HR 8752, HR 5171A e HD 179821 con un’attenzione soprattutto riguardo alle esplosioni e alla conseguente variabilità che caratterizzano le ipergiganti gialle. Questo studio mostra che le pulsazioni di Rho Cassiopeiae, o semplicemente Rho Cas, diventano più intense quando si avvicina a un evento esplosivo. 138 anni di osservazioni hanno portato a modellare i comportamenti di Rho Cas e a prevederne quelli futuri.

L'ammasso RCW 38 (Immagine ESO/VVVX survey)

L’ESO ha pubblicato immagini della culla stellare catalogata come RCW 38 ottenuta usando la VISTA InfraRed CAMera (VIRCAM) montata sul proprio Visible and Infrared Survey Telescope for Astronomy (VISTA) in Cile. stata ottenuta come parte dell’indagine astronomica VISTA Variables in the Vía Láctea (VVV), che ha prodotto la mappa agli infrarossi più dettagliata della Via Lattea. Le rilevazioni agli infrarossi permettono di vedere le emissioni elettromagnetiche generate dalle giovani stelle e protostelle all’interno di RCW 38 che riescono a passare attraverso la coltre di gas e polveri che blocca quasi tutte le altre bande elettromagnetiche.