Un’osservazione completa del grande anello attorno alla stella Fomalhaut

Il sistema di Fomalhaut visto da ALMA e Hubble (Immagine ALMA (ESO/NAOJ/NRAO), M. MacGregor; NASA/ESA Hubble, P. Kalas; B. Saxton (NRAO/AUI/NSF))
Il sistema di Fomalhaut visto da ALMA e Hubble (Immagine ALMA (ESO/NAOJ/NRAO), M. MacGregor; NASA/ESA Hubble, P. Kalas; B. Saxton (NRAO/AUI/NSF))

Due articoli in pubblicazione sulla rivista “The Astrophysical Journal” descrivono due studi riguardanti l’anello di detriti che circonda la stella Fomalhaut. Un team internazionale di astronomi ha utilizzato il radiotelescopio ALMA per ottenere la prima immagine completa di quei detriti, che probabilmente sono il prodotto di una serie di collisioni tra comete vicino ai bordi esterni di quel sistema solare. Sono stati anche rilevati monossido di carbonio e anidride carbonica in abbondanza.

Fomalhaut è in realtà un sistema multiplo che fino a qualche tempo fa era considerato binario ma alcuni anni fa è stata individuata una terza stella. La stella principale, chiamata anche Fomalhaut A, è giovane, anche se uno studio del 2012 le attribuisce un’età attorno ai 440 milioni di anni, ben più rispetto a precedenti stime che le davano tra i 100 e i 300 milioni di anni, e ha una massa che è circa il doppio di quella del Sole. La sua distanza dal Sole è di circa 25 anni luce perciò è nel vicinato in termini astronomici eppure continua a fornire sorprese.

Tracce di vari dischi sono state rilevate nel corso degli anni attorno a Fomalhaut A e nel 2012 cominciarono i primi studi con il radiotelescopio ALMA (Atacama Large Millimeter/submillimeter Array), all’epoca ancora incompleto e quindi in grado di effettuare osservazioni limitate. ALMA venne inaugurato nel marzo 2013 e il suo array di antenne completato dopo qualche mese perciò successivamente è stato possibile effettuare nuove osservazioni del sistema di Fomalhaut e in particolare di un anello di detriti e gas rilevato solo in parte nel 2012.

Sfruttando la piena potenza e sensibilità di ALMA, gli astronomi hanno potuto raccogliere molte altre informazioni su quell’enorme anello largo circa 2 miliardi di chilometri e distante circa 20 miliardi di chilometri dal centro del sistema.  Meredith MacGregor, un’astronoma dell’Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics e prima autrice di uno degli articoli, ha dichiarato che finalmente ora è possibile vedere la forma ben definita dell’anello, che ci può dire molto su quel sistema planetario.

Gli astronomi hanno ipotizzato che ci siano molte esocomete che spesso si scontrano producendo detriti in abbondanza oppure che ci sia stato un unico scontro tra supercomete centinaia di volte più massicce di quelle a cui siamo abituati. Secondo Luca Matrà dell’Università britannica di Cambridge e primo autore dell’altro articolo, la rilevazione di una gran quantità di monossido di carbonio e anidride carbonica suggerisce una somiglianza con le comete esistenti nel sistema solare che forse riguarda anche le condizioni della loro formazione.

Se l’ipotesi delle collisioni multiple tra molte comete è quella corretta, è possibile che il sistema di Fomalhaut stia passando attraverso il periodo chiamato intenso bombardamento tardivo. Nel sistema solare, esso è avvenuto 4,1 e 3,8 miliardi di anni fa e i pianeti interni, Terra inclusa, vennero colpiti da una quantità di asteroidi e comete notevolmente superiore a qualsiasi altro periodo della loro storia.

Ci sono varie differenze tra il sistema solare e quello di Fomalhaut ma le osservazioni stanno rilevando anche le varie somiglianze. Per questo motivo, osservare ciò che sta accadendo attorno a quella stella può fornirci nuove informazioni su ciò che è accaduto qualche miliardo di anni fa nel sistema solare.

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