Altri composti organici e un ciclo stagionale del metano scoperti su Marte

Il Mars Rover Curiosity e due elementi rilevati (Immagine NASA/GSFC)
Il Mars Rover Curiosity e due elementi rilevati (Immagine NASA/GSFC)

In una conferenza stampa la NASA ha annunciato le ultime scoperte sul pianeta Marte ottenute grazie alle analisi effettuate dal Mars Rover Curiosity. In alcuni nuovi campioni prelevati in due siti del cratere Gale sono stati rilevati vari composti organici. Le misurazioni del metano presente nell’atmosfera di Marte indicano un ciclo stagionale in cui la sua quantità varia. Queste scoperte sono state descritte nei dettagli in due articoli pubblicati sulla rivista “Science”.

Le scoperte annunciate non sono completamente nuove e sono sorprendenti solo in parte. Si tratta infatti di informazioni che si aggiungono a quelle già raccolte negli anni precedenti e di analisi di informazioni raccolte negli anni precedenti che aiutano a capire meglio cosa sta succedendo su Marte.

Un team guidato da Jennifer Eigenbrode del Goddard Space Flight Center della NASA ha trovato composti organici in rocce sedimentarie vicine alla superficie che hanno un’età stimata di circa 3 miliardi di anni. Si tratta di molecole simili a quelle presenti nelle rocce sedimentarie terrestri e includono tiofene, 2- e 3-metiltiofene, metantiolo e solfuro dimetile. In alcuni casi è probabile che si tratti di frammenti di molecole più grandi.

Tra gli elementi interessanti trovati nei frammenti c’è lo zolfo, che potrebbe aver contribuito alla loro conservazione. Un’altra indicazione è la concentrazione di carbonio dell’ordine di 10 parti per milione o più. Si tratta di una quantità vicina a quella osservata in meteoriti marziane e circa cento volte maggiore di precedenti rilevazioni di carbonio organico sulla superficie di Marte.

Un altro team guidato da Christopher Webster del JPL della NASA ha analizzato i dati raccolti dalla suite di strumenti Sample Analysis at Mars (SAM) del Mars Rover Curiosity nel corso di quasi tre anni marziani, quasi sei anni terrestri. Le rilevazioni del metano sono state fin dall’inizio della missione al centro dell’interesse dei ricercatori per cercare di capire quale sia l’origine di quel composto, dato che sulla Terra è anche prodotto da attività biologiche.

Le rilevazioni del Mars Rover Curiosity indicano che nel cratere Gale i livelli di metano nell’atmosfera hanno un picco nel corso dei mesi estivi per calare quando arriva l’inverno. Questo ciclo è illustrato graficamente nell’immagine in basso (NASA/JPL-Caltech).

Christopher Webster ha spiegato che questa è la prima volta che i ricercatori hanno visto qualcosa di ripetibile negli studi sul metano marziano e si tratta di un passo avanti nel comprendere la sua origine. Ciò è stato possibile grazie al fatto che Curiosity continua a funzionare e le ricerche a lungo termine mostrano gli schemi stagionali.

Queste scoperte sono interessanti ma c’è molta prudenza riguardo alla possibilità che si tratti di tracce di forme di vita su Marte, che siano esistenti ora o che siano esistite nel passato. Michael Meyer, scienziato capo del Mars Exploration Program della NASA ha ammesso che non lo sanno perciò qualsiasi affermazione molto entusiasta è basata su pure speculazioni. Quei dati dicono ai ricercatori che sono sulla pista giusta per capire l’origine delle molecole organiche e del metano e nel 2020 le prossime missioni di NASA ed ESA porteranno su Marte nuovi strumenti di indagine.

Ciclo stagionale del metano
Ciclo stagionale del metano

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