Un nuovo ciclone scoperto al polo sud del pianeta Giove

Il polo sud di Giove visto da JIRAM

Un nuovo ciclone è stato scoperto al polo sud del pianeta Giove dalla sonda spaziale Juno della NASA. In particolare, è stato lo strumento JIRAM a catturare le prime immagini in cui si vede che la configurazione dei cicloni esistenti in quell’area è cambiata da un pentagono di cicloni che ne circonda uno centrale a un esagono, sempre attorno a uno centrale. Il nuovo ciclone sembra piccolo rispetto a quelli già esistenti ma la sua superficie è paragonabile a quella del Texas. Questa scoperta è stata compiuta durante un passaggio ravvicinato a Giove che segue una manovra necessaria a evitare che Juno finisse nell’ombra del pianeta per 12 ore. Senza essere alimentata dai pannelli solari, le sue batterie si sarebbero scaricate completamente e la sua temperatura sarebbe scesa a livelli letali.

La sonda spaziale Juno sta studiano il pianeta Giove da quando è entrata nella sua orbita, il 4 luglio 2016. Essa è dotata di enormi pannelli solari che permettono anche a quella distanza dal Sole ai suoi strumenti di funzionare e di mantenere temperature sufficienti a evitare guasti. Per questo motivo, la sua traiettoria viene studiata in modo che rimanga sempre esposta al Sole. Tuttavia, a un certo punto la sua traiettoria normale l’avrebbe portata nell’ombra di Giove per 12 ore, una situazione paragonata dalla NASA a quella che ha segnato la sorte del Mars Rover Opportunity. Per evitare ciò, gli esperti della navigazione di Juno hanno fatto ricorso a una manovra fuori dal normale.

Il 30 settembre 2019 il sistema di propulsori che controlla l’assetto della sonda spaziale Juno è stato usato in un modo che non era previsto in origine. Un’accensione è durata circa 10 ore e mezza, cinque volte più di qualsiasi manovra precedente condotta con quei propulsori, con il consumo di circa 73 kg di propellente. Quella manovra ha permesso a Juno di evitare l’eclissi e il 3 novembre 2019 essa ha iniziato il suo 22° passaggio ravvicinato a Giove, in questo caso sopra il suo polo sud, scoprendo un nuovo ciclone.

Cicloni sono stati già studiati dalla sonda spaziale Juno a entrambi i poli di Giove ma non era chiaro se essi fossero temporanei come quelli sulla Terra o almeno di durata molto lunga. Al polo sud era stata esaminata una formazione con cinque cicloni disposti come un pentagono con un altro ciclone al centro e sembravano stabili, con nessun segno di cambiamenti. Invece il 3 novembre 2019 è stato scoperto un nuovo ciclone che per ora è più piccolo in una formazione che ora è a forma di esagono.

Lo strumento JIRAM (Jovian Infrared Auroral Mapper) è stato fornito dall’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) ed è gestito dallO IAPS (Istituto di astrofisica e planetologia spaziali) dell’INAF (Istituto Nazionale di Astrofisica). Esso è stato il primo a catturare immagini agli infrarossi del polo sud di Giove durante il passaggio ravvicinato condotto tra il 3 e il 4 novembre permettendo la scoperta del nuovo ciclone. Successivamente, altre foto sono state scattate alla luce visibile dalla JunoCam, uno strumento incluso per scopi didattici e per scattare foto per il pubblico che proprio per questo ha fatto conoscere la missione Juno anche ai non appassionati. Nel corso della missione, la JunoCam si è dimostrata utile anche per le attività scientifiche.

La foto in alto (NASA/JPL-Caltech/SwRI/ASI/INAF/JIRAM) scattata dallo strumento JIRAM agli infrarossi mostra i cicloni al polo sud di Giove con il profilo degli USA sovrapposto al ciclone centrale e il profilo del Texas sovrapposto al nuovo ciclone scoperto per dare un’idea delle loro dimensioni. La foto in basso (NASA/JPL-Caltech/SwRI/MSSS) scattata dalla JunoCam mostra i cicloni alla luce visibile.

I dati raccolti dallo strumento JIRAM indicano che i venti nel nuovo ciclone hanno una media attorno ai 360 km/h, simili a quelli dei cicloni vicini. Questa scoperta è utilissima per capire i processi in atto al polo sud di Giove ma non solo. Lo studio dei processi in atto su Giove aiuta a capire quelli in atto negli altri pianeti giganti gassosi. I modelli che descrivono questi processi sono utili anche ai meteorologi nello studio dei processi in atto nell’atmosfera terrestre.

Il polo sud di Giove visto dalla JunoCam
Il polo sud di Giove visto dalla JunoCam

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