Proxima Centauri e Wolf 359 viste da New Horizons all’interno del primo esperimento della parallasse interstellare

Proxima Centauri vista dalla Terra e dalla sonda spaziale New Horizons
La NASA ha pubblicato immagini ottenute dalla sua sonda spaziale New Horizons nel corso dell’esperimento della parallasse interstellare condotto tra il 22 e 23 aprile 2020. La macchina fotografica LORRI è stata puntata verso Proxima Centauri e Wolf 359, due delle stelle più vicine al sistema solare, ottenendo immagini che mostrano come appaiano in posti diversi da quelli in cui le vediamo dalla Terra. Si tratta di un’applicazione del fenomeno della parallasse con l’apparente spostamento delle due stelle causato dal fatto che New Horizons è a circa 7 miliardi di chilometri dalla Terra. La combinazione delle immagini catturate da New Horizons e da uno strumento sulla Terra mostra l’effetto della parallasse, che nel futuro potrebbe aiutare gli strumenti di navigazione interstellare come i marinai hanno usato le posizioni delle stelle per navigare nei mari della Terra.

Dopo aver compiuto il passaggio ravvicinato all’oggetto più lontano, l’asteroide già conosciuto come Ultima Thule al quale è stato dato il nome definitivo di Arrokoth, il 1 gennaio 2019, la sonda spaziale New Horizons continua a funzionare pienamente e ad avere energia per essere operativa fino al prossimo decennio. La NASA sta valutando anche in funzione del propellente disponibile per impostare una nuova rotta le possibilità per un terzo incontro ravvicinato dopo quello a Plutone e Arrokoth.

In attesa di una decisione su una nuova missione, New Horizons sta compiendo altre rilevazioni, spesso delle emissioni elettromagnetiche e di particelle presenti in quell’area. In questo caso ha rilevato la posizione delle due stelle Proxima Centauri e Wolf 359 all’interno del primo esperimento della parallasse interstellare diventando la prima navicella spaziale a inviare immagini del cielo da un punto così lontano dalla Terra che le due stelle fotografate sono in posizioni diverse da quelle in cui le vediamo dalla Terra.

L’immagine in alto (NASA/Johns Hopkins Applied Physics Laboratory/Southwest Research Institute/Las Cumbres Observatory/Siding Spring Observatory) mostra Proxima Centauri vista dalla Terra e dalla sonda spaziale New Horizons. L’immagine in basso (NASA/Johns Hopkins Applied Physics Laboratory/Southwest Research Institute/University of Louisville/Harvard and Smithsonian Center for Astrophysics/Mt. Lemmon Observatory) mostra Wolf 359 vista dalla Terra e dalla sonda spaziale New Horizons. In entrambi i casi, per avere una visione stereoscopica, bisogna incrociare gli occhi finché le due viste non si fondono in una sola. L’immagine qui sotto (Pete Marenfeld, NSF’s National Optical-Infrared Astronomy Research Laboratory) illustra il fenomeno della parallasse stellare applicato a viste dalla Terra e da New Horizons.

Il fenomeno della parallasse stellare applicato a viste dalla Terra e da New Horizons

Alan Stern, il principale investigatore della missione New Horizons, ha dichiarato che ha senso dire che New Horizons sta guardando un cielo alieno, diverso da quello che vediamo dalla Terra. Nessun occhio umano può vedere gli spostamenti delle stelle dovuti al movimento della Terra perché perfino la rivoluzione della Terra attorno al Sole genera una parallasse troppo piccola, che può essere misurata solo da strumenti di precisione.

Alla distanza di circa 7 miliardi di chilometri dalla Terra, la parallasse diventa significativa per le stelle vicine. Oggi, si tratta di un esperimento che espande quelli compiuti in passato, quando New Horizons è stata usata per creare immagini stereoscopiche di Plutone e Arrokoth. In futuro, questo fenomeno potrebbe aiutare gli strumenti di navigazione interstellare. New Horizons continua ad allontanarsi dalla Terra perciò la base per la parallasse continua ad aumentare, di conseguenza altre stelle appariranno in posizioni diverse da quelle che vediamo dalla Terra.

Wolf 359 vista dalla Terra e dalla sonda spaziale New Horizons

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