Un articolo pubblicato sulla rivista “Nature Astronomy” riporta la scoperta di nuovi laghi sotterranei di acqua liquida molto salata sotto la calotta del polo sud del pianeta Marte. Un team di ricercatori guidato da Elena Pettinelli e Sebastian Lauro, entrambi dell’Università Roma Tre, che include altri ricercatori italiani ha usato dati raccolti dal radar MARSIS (Mars Advanced Radar for Subsurface and Ionosphere Sounding) della sonda spaziale Mars Express dell’ESA per scoprire quelli che formano un sistema di laghi composto da tre laghi principali circondati da altri laghetti più piccoli. Ciò conferma la scoperta di un lago annunciata nel luglio 2018 e offre prove che non si tratta di un caso unico. Rimane un ambiente estremo per cui servono un po’ di speculazioni per immaginare forme di vita in quei laghi ma anche gli autori di questa nuova ricerca raccomandano di aumentare l’esplorazione di quelle aree per capire quale sia il loro potenziale per ospitare la vita.
La scoperta delle tracce di un lago sotterraneo di acqua liquida nei segnali del radar MARSIS aveva aperto le porte a nuove ricerche basate sui dati radar raccolti dalla sonda spaziale Mars Express con interessanti implicazioni per quanto riguarda quell’ambiente. Le temperature sono molto basse perciò l’acqua può rimanere allo stato liquido solo grazie a una forte concentrazione di sali che agiscono come antigelo. Non sembra proprio un ambiente adatto a forme di vita ma se microbi si fossero evoluti quando Marte era molto più simile alla Terra forse avrebbero avuto il tempo per adattarsi a condizioni progressivamente estreme.
A prescindere da ipotesi e speculazioni, gli studi dell’area sono continuate includendo alcuni dei ricercatori che avevano scoperto il primo lago e altri colleghi. Ad esempio, Elena Pettinelli era tra quelli che avevano guidato il team che aveva compiuto la prima scoperta e successivamente ha guidato assieme al collega Sebastian Lauro il team che ne ha confermato l’esistenza e ha scoperto altri laghi. Una metodologia utilizzata sulla Terra per rilevare la presenza di laghi subglaciali in aree come Antartide, Canada e Groenlandia è stata applicata all’analisi dei dati rilevati dal radar MARSIS nel corso del tempo.
La maggior quantità di dati e la nuova metodologia di analisi ha portato alla scoperta di tre nuovi laghi principali. Il più grande di quei laghi misura circa 20 x 30 chilometri ed è circondato da parecchi laghetti più piccoli. Roberto Orosei, investigatore principale dello strumento MARSIS e tra gli autori di questa ricerca, ha spiegato che l’esistenza di un singolo lago poteva essere attribuita a condizioni eccezionali ma la scoperta di un intero sistema di laghi implica che il loro processo di formazione sia relativamente semplice e comune e che questi laghi probabilmente siano esistiti per gran parte della storia di Marte. Ha aggiunto che per questo motivo quei laghi potrebbero conservare ancor oggi le tracce di eventuali forme di vita nate quando Marte era giovane e simile alla Terra.
Il radar MARSIS è uno strumento italiano e l’Agenzia Spaziale Italiana sta sciluppando un radar simile per la missione JUICE dell’ESA, che avrà lo scopo di esplorare tre lune di Giove: Ganimede, Callisto ed Europa. Anch’esse hanno acqua liquida sotto la superficie perciò rilevazioni radar saranno importanti. Una mappatura della presenza di acqua liquida nel sistema solare è un passo importante nella ricerca di vita extraterretre. C’è ancora molto da fare prima di poter dire se nei laghi sotterranei di Marte possano esistere forme di vita ma certamente si tratta di aree molto interessanti dal punto di vista astrobiologico.