Nuove informazioni sul vecchio mistero degli hot spot su Giove

Hot spot su Giove
Hot spot su Giove

Alla conferenza autunnale dell’American Geophysical Union, che quest’anno è stata virtuale, sono stati presentate nuove scoperte sul pianeta Giove fatte grazie al lavoro della sonda spaziale Juno della NASA. In particolare, sono state raccolte nuove informazioni riguardanti i cosiddetti hot spot, aree dell’atmosfera gioviana più dense e calde del previsto. Juno ha permesso di ottenere dati che suggeriscono che siano più vaste e profonde di quanto si pensasse. Un’altra novità su Giove è che il nuovo ciclone scoperto l’anno scorso al polo sud del pianeta si è dissolto.

Il mistero degli hot spot gioviani è cominciato nel 1995, quando la sonda spaziale Galileo della NASA ebbe un incontro molto ravvicinato con l’atmosfera del pianeta e individuò alcune aree più dense e calde di quanto gli scienziati si aspettassero. Come sperato, la sonda spaziale Juno, dotata di strumenti più avanzati di quelli di Galileo, ha ottenuto nuove informazioni che però creano nuovi interrogativi.

Nel corso del 29° passaggio ravvicinato a Giove, la sonda spaziale Juno ha compiuto rilevazioni in alcuni di quelli che gli scienziati della missione hanno pensato fossero hot spot. L’immagine (NASA/JPL-Caltech/SwRI/MSSS. Image processing: Brian Swift © CC BY) mostra tre esempi di hot spot.

L’analisi dei dati raccolti indica che tutta la fascia nord equatoriale sia in genere molto secca, non solo gli hot spot. Ciò significa che quelle che per molti anni sono state considerate aree isolate sono in realtà partedi una regione del pianeta molto vasta la quale è più secca delle altre.

Un’altra scoperta interessante legata agli hot spot è che queste aree, affiancate da nuvole e tempeste attive, alimentano scariche elettriche ad altitudini elevate. Si tratta dei fulmini già rilevati dalla sonda spaziale Juno del tipo che avviene quando ammoniaca e acqua si mescolano formando una specie di chicchi di grandine soprannominati funghi (mushball). Insomma, ci sono vari fenomeni e pian piano Juno sta rivelando varie interconnessioni tra di essi.

Circa un anno fa, era stata annunciata la presenza di un nuovo ciclone al polo sud di Giove. Si stava inserendo in quella che era una configurazione geometrica pentagonale trasformandola in un esagono. Nel corso del 2020, il nuovo ciclone si è allontanato dall’area polare e alla fine si è addirittura dissolto. I fenomeni in atto ai poli di Giove sono poco conosciuti a causa delle difficoltà nell’osservarli perciò i dati rilevati dalla sonda spaziale Juno sono fondamentali. Conoscere meglio quei cicloni aiuterà a capire meglio vari processi in atto nelle atmosfere dei pianeti giganti gassosi.

Ancora una volta, il lavoro della sonda spaziale Juno ha portato alcuni chiarimenti su processi poco conosciuti ma anche altre domande perché c’è ancora molto da imparare su hot spot e cicloni polari. Sorprese possono arrivare anche perché le condizioni nell’atmosfera di Giove sono davvero esotiche, molto diverse da quelle presenti sulla Terra.

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