Una dissezione delle nebulose planetarie NGC 6302 e NGC 7027

La nebulosa planetaria NGC 6302, conosciuta anche come Nebulosa Farfalla
Al 237° meeting della Società Astronomica Americana sono stati presentati nuovi dati riguardanti le nebulose planetarie NGC 6302, conosciuta anche come Nebulosa Farfalla, e NGC 7027, conosciuta anche come Nebulosa Insetto Gioiello. Un team di ricercatori ha usato osservazioni condotte con il telescopio spaziale Hubble a diverse lunghezze d’onda che vanno dall’ultravioletto vicino all’infrarosso vicino per studiare le loro proprietà. Ciò ha permesso di ottenere nuovi dettagli che offrono nuove informazioni sui processi in atto in cui stelle morenti stanno espellendo strati di gas ionizzato in modo caotico.

L’agonia di una stella può dare origine a quella che viene chiamata nebulosa planetaria a causa di un vecchio errore di interpretazione della sua natura. Oggi gli astronomi sanno che questo tipo di nebulosa è legata alle stelle e non ai pianeti ma il nome è rimasto attaccato ad esse. Gli involucri di gas che costituiscono queste nebulose assumono forme particolari a causa di processi caotici ma può essere davvero difficile esaminarne i dettagli perché quei materiali possono bloccare molte emissioni elettromagnetiche provenienti dalla stella morente.

Il telescopio spaziale Hubble è stato utilizzato in molte occasioni, come molti altri strumenti, per studiare nebulose planetarie, comprese NGC 6302 e NGC 7027. La maggior parte dei membri del team che ha condotto questo studio le stava già studiando da tempo e alcuni risultati erano stati riportati in un articolo pubblicato sulla rivista “Galaxies” nel giugno 2020.

Il professor Joel Kastner del Rochester Institute of Technology ha dichiarato che lui e i suoi colleghi stanno conducendo una dissezione delle due nebulose planetarie. L’utilizzo dello strumento Wide Field Camera 3 (WFC3) del telescopio spaziale Hubble nel pieno delle sue possibilità ha permesso di analizzare immagini che vanno dall’ultravioletto vicino all’infrarosso vicino. Il professor Kastner ha spiegato che ciò ha permesso al suo team di vedere gli effetti della stella centrale su come sta distruggendo e disperdendo i materiali espulsi.

Nel caso dell’analisi della nebulosa NGC 7027, Jesse Bublitz, ricercatore postdoc al Green Bank Observatory e uno degli autori dello studio, ha esteso l’analisi usando immagini radio ottenute con il radiotelescopio NOEMA (Northern Extended Millimeter Array). Quest’ulteriore passo ha permesso di capire come le emissioni di ultravioletti e di raggi X continuino ad alterare la chimica nella nebulosa. Diverse regioni al suo interno sono influenzate in modo diverso dalle emissioni energetiche provenienti dalla stella centrale.

L’immagine in alto (STScI, APOD/J. Schmidt; J. Kastner (RIT) et al.) mostra la nebulosa NGC 6302 vista in alto dal telescopio spaziale Hubble e in basso in un’analisi che mostra varie emissioni di elementi e molecole con la relativa ionizzazione. L’immagine in basso (STScI, Alyssa Pagan; J. Bublitz (NRAO/GBO) et al.) mostra la nebulosa NGC 7027 vista a sinistra dal telescopio spaziale Hubble e a destra in un’analisi che mostra varie emissioni di molecole che indicano gli effetti di ultravioletti e raggi X.

Questa nuova analisi indica che la nebulosa NGC 6302 è stata espulsa circa 2.000 anni fa perciò è giovanissima in termini astronomici. Gli astronomi pensavano di aver individuato la stella al suo centro ma l’analisi delle immagini catturate nel corso degli anni indica che in realtà quella stella è molto più vicina alla Terra di NGC 6302 e non è collegata ad essa. Il professor Joel Kastner spera che futuri studi con il telescopio spaziale James Webb potranno individuare la vera stella morente al centro di NGC 6302.

Tutti gli astronomi sperano che il telescopio spaziale James Webb venga lanciato con successo. Nel frattempo continuano gli studi delle nebulose planetarie NGC 6302 e NGC 7027 con il telescopio spaziale Hubble, che mostrano la loro evoluzione, comprese le onde d’urto che vengono tipicamente generate quando venti stellari si scontrano con il gas espulso in precedenza, utilissime nella ricostruzione della loro storia. Altri strumenti forniscono osservazioni ad altre lunghezze d’onda per capire i processi che avvengono nel corso dell’agonia di queste stelle.

La nebulosa planetaria NGC 7027, conosciuta anche come Nebulosa Insetto Gioiello

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