Nuove prove che il cratere Jezero su Marte era un lago

Foto dell'area in cui il delta di un fiume entrava nel lago che esisteva nel cratere Jezero (Immagine NASA/JPL-Caltech/ASU)
Foto dell’area in cui il delta di un fiume entrava nel lago che esisteva nel cratere Jezero (Immagine NASA/JPL-Caltech/ASU)

Un articolo pubblicato sulla rivista “Science Advances” riporta nuove prove che il cratere Jezero su Marte era un lago quando il pianeta rosso era giovane e molto più simile alla Terra. Un team di ricercatori coordinati dalla UCLA (Università della California a Los Angeles) e dall’Università di Oslo ha usato dati raccolti dal radar RIMFAX (Radar Imager for Mars’ Subsurface Experiment) montato sul Mars Rover Perseverance della NASA sfruttandone la capacità di compiere rilevazioni sotterranee fino a una profondità di 20 metri.

Dati raccolti tra il 20 maggio e l’8 dicembre 2022 in un’area di contatto tra il fondo del cratere e il delta di un antichissimo fiume hanno permesso di mappare quella zona e di ricostruire la sequenza di erosioni e depositi di sedimenti. Le condizioni erano favorevoli allo sviluppo di forme di vita e potrebbero essercene ancora tracce nei campioni raccolti da Perseverance.

Da quando è atterrato su Marte il 18 febbraio 2021, il Mars Rover Perseverance sta esplorando il cratere Jezero, scelto proprio per le sue caratteristiche geologiche considerate molto interessanti anche da alcuni studi mirati condotti da altri ricercatori. Non è certo una sorpresa che questo antichissimo cratere generato dall’impatto di un meteorite sia stato riempito d’acqua per un certo periodo.

Le condizioni dell’epoca permettevano di avere acqua liquida sulla superficie marziana con oceani, mari, laghi e fiumi. Quando il lago nel cratere Jezero ha cominciato a prosciugarsi, i sedimenti trasportati da un fiume hanno formato un delta nel lago. Alla fine, il lago si è prosciugato e i sedimenti sono stati erosi, lasciando tracce geologiche ancora visibili sulla superficie.

Nella ricerca di altre prove dell’esistenza di quel lago e nella ricostruzione della storia geologica del cratere Jezero, il Mars Rover Perseverance ha usato il suo radar RIMFAX per scandagliare il sottosuolo. Ciò ha permesso di raggiungere la base dei sedimenti e di rivelare la superficie del fondo ora sepolto del cratere.

Sono serviti mesi di rilevazioni tra il 20 maggio e l’8 dicembre 2022 per ottenere i dati necessari a questo studio. Il lungo periodo di rilevazione e un altro lungo periodo impiegato per l’analisi dei dati raccolti hanno dato i loro frutti portando le nuove conferme dell’esistenza di quell’antichissimo lago.

La ricostruzione mostra due periodi distinti di depoisizione di sedimenti alternati a due periodi di erosione. Il fondo del cratere sotto il delta non è piatto in modo uniforme e ciò suggerisce che un periodo di erosione è avvenuto prima che i sedimenti del lago venissero depositati. Le immagini radar mostrano che i sedimenti sono regolari e orizzontali, proprio come i sedimenti depositati nei laghi sulla Terra.

Un secondo periodo in cui sono stati depositati sedimenti è avvenuto quando fluttuazioni nel livello del lago hanno permesso al fiume di depositare un ampio delta che una volta si estendeva ben all’interno del lago ma che successivamente si è ritirato più ficino alla sua foce.

David Paige della UCLA, principale investigatore dello strumento RIMFAX e tra gli autori di questo studio, ha spiegato che i cambiamenti che lui e i suoi colleghi vedono nelle tracce geologiche sono stati causati da cambiamenti su vasta scala nell’ambiente marziano. Quand’era giovane, Marte aveva un ambiente simile a quello terrestre che era molto dinamico fino al collasso ambientale che cominciò a trasformarlo nel desolato pianeta rosso che conosciamo.

Questi nuovi risultati confermano che il cratere Jezero è molto interessante, anche per gli astrobiologi dato che le condizioni erano favorevoli all’emergere di forme di vita. Tuttavia, per avere analisi più approfondite è necessario riportare campioni sulla Terra. NASA ed ESA stanno sviluppando da diversi anni una collaborazione per il programma Mars Sample Return ma costi e difficoltà tecniche hanno portato la NASA a fermare i lavori per rivalutare il progetto.

Altre nazioni stanno sviluppando progetti per riportare sulla Terra campioni marziani e ad esempio la Cina sta compiendo continui progressi nel suo programma spaziale. Tuttavia, il Mars Rover Perseverance ha già raccolto campioni in varie zone del cratere Jezero mentre missioni indipendenti dovrebbero anche raccogliere i campioni da riportare sulla Terra. In ogni caso, ben che vada ci vorranno parecchi anni prima di poter condurre analisi di campioni che contengono potenziali tracce di antiche forme di vita marziane.

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