Nella notte italiana SpaceX ha condotto un nuovo test di volo dei prototipi del suo razzo Super Heavy e della Starship, lanciati dalla base di Boca Chica, in Texas. Si tratta del sesto test che ha visto l’intero sistema dell’azienda di Elon Musk che dovrebbe rivoluzionare i viaggi spaziali con una capacità di trasporto senza precedenti ed essendo totalmente riutilizzabile. Si tratta di prototipi avanzati con il Super Heavy identificato come Booster 13 e la Starship identificata come Starship 31 o Ship31 o semplicemente S31.
Il profilo di questo sesto test è simile a quello del quinto ma con alcune differenze che possono sembrare piccole ma sono importanti. SpaceX ha condotto i test precedenti quando in Texas era mattina mentre in questo caso era pomeriggio. La differenza cruciale è che nell’area dell’Oceano Indiano in cui è stato programmato l’atterraggio della Starship 31 era già giorno mentre nei test precedenti era notte. I dati telemetrici sono preziosissimi ma anche immagini chiare hanno un valore nelle valutazioni successive.
Un grande successo nel quinto test era stato dato dall’atterraggio del Booster 13 con la relativa cattura da parte della struttura chiamata Mechazilla. Ci sono molti criteri che devono essere soddisfatti per permettere il tentativo di cattura e informazioni arrivate giorni dopo hanno rivelato che quel tentativo è arrivato molto vicino a essere interrotto. Nel test di ieri qualche criterio è stato violato e il Booster 13 è stato fatto ammarare nelle vicinanze della base.
La fine del Booster 13 può sembrare un fallimento ma bisogna tener presente che si tratta ancora di prototipi, per quanto ormai avanzati. La sicurezza è la prima priorità ed è il motivo per cui SpaceX ha stabilito molti criteri nel decidere se prmettere la manovra di atterraggio. Durante le manovre, sembrava comunque sotto controllo e la decisione di non catturarlo sembra dovuta a prudenza.
La Starship 31 è salita regolarmente fino a poco più di 190 chilometri di altitudine, inferiore rispetto ai test precedenti. Durante la diretta, SpaceX ha scelto di mostrare l’interno del vano di carico di questo prototipo, dove l’unico carico era una banana.
Quasi 38 minuti dopo il lancio, uno dei motori Raptor della Starship 31 è stato riacceso. Si è trattato di un evento molto rapido dato che il motore è stato spento dopo pochissimi secondi. Lo scopo era di verificare che il motore funzionasse correttamente nello spazio ed era una delle novità importanti perché in futuro le Starship devono essere in grado di manovrare nello spazio e compiere manovre per rientrare dall’orbita.
Pian piano, la Starship 31 è scesa fino a rientrare nell’atmosfera. Sono state apportate varie modifiche allo scudo termico e SpaceX voleva testare le prestazioni e soprattutto la resistenza di questo prototipo alle fortissime sollecitazioni che deve sopportare durante il rientro.
Negli ultimi minuti di volo, dopo aver rallentato notevolmente la sua velocità la Starship 31 è stata rigirata per scendere “di muso” e testarne nel modo più estremo la struttura e lo scudo termico. A quel punto, questo prototipo mostrava già diversi danni, eppure è riuscito a girarsi nuovamente per frenare ancora e ad ammarare nell’Oceano Indiano, a ovest dell’Australia.
I programmi di sviluppo di Super Heavy e Starship sono fluidi, nel senso che dipendono molto dai risultati dei test e da eventuali problemi che possono emergere durante lo sviluppo. Il prossimo test dovrebbe essere il primo con la nuova versione della Starship, la cosiddetta Block 2. Complessivamente, il sesto test ha avuto buoni risultati ma le decisioni per i futuri sviluppi dipenderanno anche dalle analisi dei dati raccolti.