
Nel tardo pomeriggio di ieri, i due satelliti della missione SpaDeX (Space Docking Experiment) sono stati lanciati dal centro spaziale Satish Dhawan, in India, su un razzo vettore PSLV-CA. I due satelliti si sono regolarmente separati dall’ultimo stadio del razzo e si sono immessi nell’orbita circolare a circa 475 chilometri di altitudine. Altri 24 esperimenti vari sono stati lanciati nella stessa missione ma i satelliti SpaDeX sono i più importanti perché serviranno a testare le tecnologie di attracco necessarie ai progressi nel programma spaziale indiano.
La missione SpaDeX utilizza due satelliti costruiti utilizzando come base il progetto IMS-1 (Indian Mini Satellite-1) con l’aggiunta dell’hardware necessario all’attracco e alle tecnologie da sperimentare se la manovra avrà successo. I due satelliti, chiamati SDX01 o Chaser e SDX02 o Target, hanno una massa di circa 220 chilogrammi ciascuno dovrebbero raggiungere una distanza relativa di circa 20 chilometri prima di iniziare la serie di manovre che ha lo scopo di testare la manovra di attracco.
Per arrivare all’attracco, previsto attorno al 7 gennaio, il satellite Target utilizzerà i suoi propulsori di manovra per ridurre la distanza con Chaser. I due satelliti sfruttano un sistema satellitare di navigazione per determinare posizione e velocità relative l’uno rispetto all’altro ma si tratta di un utilizzo limitato a questa fase. Ciò perché gli sviluppi dovrebbero portare anche a missioni lunari dove non sarà possibile utilizzare questo tipo di sistemi.
Se la manovra di attracco avrà successo, sarà possibile procedere con i test delle altre tecnologie utili in caso di attracco tra veicoli spaziali. Si tratta di sistemi di comunicazione e di trasferimento di energia tra veicoli. I due satelliti sono anche dotati di strumenti che hanno lo scopo di condurre una missione extra dato che il Chaser è dotato di una macchina fotografica ad alta risoluzione e il Target ne ha una che opera a frequenze visibili e nell’infrarosso vicino per monitorare risorse naturali e vegetazione. Il Target è anche dotato di un sistema di monitoraggio delle radiazioni per ottenere misurazioni nella sua orbita.
Dopo anni in cui l’India ha sfruttato decenni di esperienza con satelliti meteo e lanci di vario tipo, anche per conto di enti stranieri, il programma spaziale nazionale è diventato più ambizioso. La rivalità con la Cina, che ha già in orbita una stazione spaziale con equipaggio regolare, ha stimolato quella che sta diventando una nuova corsa allo spazio i cui risultati sono ancora tutti da vedere.
