
Un articolo pubblicato sulla rivista “Science Advances” descrive la rilevazione di molecole di cianuro di vinile su Titano, una delle lune del pianeta Saturno. Utilizzando dati dell’archivio delle osservazioni effettuate con il radiotelescopio ALMA tra il febbraio e il marzo 2014, un team di ricercatori ha trovato le prove della presenza di quelle molecole in quantità significativa. L’importanza della scoperta è dovuta al fatto che si tratta di una sostanza considerata tra le migliori candidate per la formazione di membrane e vescicole analoghe a quelle delle cellule degli organismi terrestri.
Il cianuro di vinile, conosciuto comunemente anche come acrilonitrile o con altri nomi, è un monomero cha ha la sua importanza nella sintesi di materie plastiche. Tuttavia, in un ambiente come quello dei laghi e mari di idrocarburi di Titano, è considerato una molecola importante per il suo potenziale astrobiologico, cioè per la possibilità che sia parte di una biochimica locale nel caso in cui su quella luna esistessero forme di vita.
L’esistenza di cianuro di vinile su Titano è stata dedotta analizzando dati di spettrometria di massa raccolti dalla sonda spaziale Cassini ma mancavano prove dirette. Il radiotelescopio ALMA (Atacama Large Millimeter/submillimeter Array), inaugurato nel marzo 2013, viene tipicamente utilizzato per osservare galassie lontane ma la sua potenza e la sua sensibilità possono essere sfruttate anche per studiare oggetti relativamente vicini. Invece di cercare le “firme” delle molecole contenute in nubi interstellari o in galassie distanti milioni se non miliardi di anni luce, è stato usarlo per trovarle in quello che dal punto di vista astronomico è il vicinato.
Titano è considerato da molto anni una delle lune più interessanti del sistema solare e forse era la più interessante prima delle scoperte riguardanti Europa ed Encelado. Titano è una luna dove fa molto freddo, con temperature medie attorno ai -290° Celsius o 95 Kelvin, ed è per quello che ci sono laghi e mari di metano ed etano assieme a tante altre molecole organiche. Esse vengono generate da processi non biologici, tuttavia la loro presenza le rende simili alla Terra primordiale.
Su Titano fa troppo freddo perché si possano sviluppare forme di vita simili a quelle terrestri ma molti scienziati hanno ipotizzato qualche tipo differente di biochimica. Per capirci, il cianuro di vinile è tossico e pure cancerogeno per gli esseri umani e altre specie terrestri, invece potrebbe essere parte di un tipo di forme di vita ben diverso su Titano.
La missione Cassini aveva in origine tra i suoi obiettivi proprio lo studio di Titano per capire se quelle ipotesi avessero reali fondamenti e solo successivamente le scoperte su Encelado, un’altra luna di Saturno coperta da uno strato di ghiaccio ma con un oceano sotterreaneo di acqua liquida, ha rubato almeno in parte la scena a Titano.
L’ambiente unico dei mari di idrocarburi di Titano potrebbe essere adatto alla formazione di un qualche tipo di membrana e il cianuro di vinile potrebbe essere una sostanza chiave in quel tipo di biochimica. Tra il febbraio e il maggio 2014 il radiotelescopio ALMA venne usato per osservare Titano e studiando i dati raccolti Maureen Palmer del Goddard Space Flight Center della NASA e i suoi colleghi hanno trovato la firma chimica del cianuro di vinile nell’atmosfera di questa luna, a un’altitudine di almeno 200 chilometri.
L’atmosfera di Titano è una sorta di fabbrica di sostanze chimiche perché la luce solare che raggiunge questa luna è tenue ma ha sufficiente energia per trasformare semplici molecole organiche in sostanze più complesse. Il cianuro di vinile generato nell’atmosfera si condensa nelle aree più fredde e ricade al suolo come pioggia. In questo modo può arricchire i mari e laghi di idrocarburi.
Siamo ancora molto lontani dal capire se qualche tipo di reazione biochimica o almeno prebiotica sia in atto su Titano. Certamente la conferma della presenza di cianuro di vinile è molto interessante perché offre nuove possibilità di studiare un ambiente estremamente diverso da quello terrestre ma anche da quello degli oceani di Europa ed Encelado e di cercare di capire se possano davvero emergere forme di vita totalmente diverse da quelle che conosciamo.
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