Navicelle spaziali

L'astronauta Scott Kelly e i cosmonauti Gennady Padalka e Mikhail Kornienko davanti a un modello del razzo Soyuz usato per il lancio (Foto NASA/Bill Ingalls)

Poche ore fa la navicella spaziale Soyuz TMA-16M è partita dal cosmodromo di Baikonur, in Kazakistan, e dopo quasi esattamente sei ore ha raggiunto la Stazione Spaziale Internazionale con a bordo l’astronauta Scott Kelly e i cosmonauti Gennady Padalka e Mikhail Kornienko. La Soyuz ha utilizzato la traiettoria veloce usata normalmente.
Generalmente, i membri dell’equipaggio della Stazione Spaziale Internazionale trascorrono circa sei mesi nello spazio, stavolta c’è un cambiamento perché inizia una missione davvero speciale della durata di un anno. Scott Kelly e Mikhail Kornienko trascorreranno un anno sulla Stazione per effettuare una serie più approfondita di studi sulle reazioni degli esseri umani alla vita nella microgravità dello spazio.

Concetto artistico di navicella spaziale che preleva un masso da un asteroide (Immagine NASA)

La NASA ha annunciato nuovi dettagli sulla Asteroid Redirect Mission (ARM), che nel corso del prossimo decennio ha lo scopo di testare nuove tecnologie da usare per future missioni con astronauti nello spazio profondo. Questa missione però verrà compiuta da una sonda spaziale che raggiungerà un asteroide, ne preleverà un masso e lo trasporterà fino alla Luna per piazzarlo in un’orbita stabile. Lì gli astronauti potranno andare a studiarlo per prepararsi a missioni nello spazio profondo.

Concetto artistico che mostra il rimorchiatore spaziale Jupiter assieme al modulo cargo Exoliner e il braccio robotico di servizio vicino alla Stazione Spaziale Internazionale (Immagine cortesia Lockheed Martin. Tutti i diritti riservati)

Lockheed Martin ha annunciato il progetto della propria navicella spaziale privata che sarà tra i contendenti per ottenere il prossimo contratto di trasporto di carichi verso la Stazione Spaziale Internazionale per conto della NASA chiamato Commercial Resupply Services-2 (CRS-2). L’azienda propone una soluzione più sofisticata rispetto alle concorrenti perché non si tratta semplicemente di un cargo spaziale bensì di una combinazione di un rimorchiatore spaziale, chiamato Jupiter, riutilizzabile e di un modulo cargo chiamato Exoliner.

La navicella spaziale Cygnus di Orbital ATK durante la missione ORB-1 e la navicella spaziale Dragon di SpaceX durante la missione CRS-5 (Foto NASA)

Un portavoce della NASA ha annunciato che l’agenzia ha deciso di estendere il contratto CRS (Commercial Resupply Services) con SpaceX e Orbital ATK per il trasporto di carichi alla Stazione Spaziale Internazionale. Le missioni aggiuntive sono previste per il 2017 e hanno lo scopo di coprire le esigenze della NASA fino all’assegnazione di un nuovo contratto, chiamato CRS 2. Quest’estensione prevede altre tre missioni per la navicella spaziale Dragon di SpaceX e un’altra missione per la navicella spaziale Cygnus di Orbital ATK.

L'IXV al decollo in cima ad un razzo vettore Vega (Immagine ESA)

Oggi è stato compiuto il test suborbitale dell’IXV (Intermediate eXperimental Vehicle), una navicella sperimentale dell’ESA che ha lo scopo di verificare il funzionamento di alcune tecnologie di rientro. L’IXV è stato lanciato su un razzo vettore Vega nel lancio indicato come VV04 dal centro spaziale di Kourou, nella Guyana francese.

Lo scopo finale dell’ESA è di costruire una navicella spaziale in grado di rientrare sulla Terra in maniera autonoma. Nel corso degli anni, l’ESA ha costruito vari tipi di navicelle spaziali, comprese navicelle cargo, ma nessuna in grado di tornare sulla Terra. Per questo motivo, nel 2002 venne deciso di sviluppare le tecnologie necessarie in modo da poter costruire una navicella in grado di riportare carichi dalla Stazione Spaziale Internazionale o comunque da altre missioni in orbita.