Galassie

Mappa creata dal Planck Surveyor a lunghezze d'onda submillimetriche con i candidati protoammassi indicati come punti neri. Nei riquadri alcune osservazioni effettuate con lo strumento SPIRE del telescopio spaziale Herschel (Immagine ESA and the Planck Collaboration/ H. Dole, D. Guéry & G. Hurier, IAS/University Paris-Sud/CNRS/CNES)

Un articolo pubblicato sulla rivista “Astronomy & Astrophysics” descrive i risultati di una ricerca effettuata combinando le osservazioni effettuate con i telescopi spaziali Planck e Herschel dell’ESA. Lo scopo era trovare protoammassi, i precursori degli odierni ammassi di galassie, visti in un remoto passato in cui l’universo aveva solo tre miliardi di anni. Ciò aiuterà a capire come questi immensi gruppi di decine, centinaia e perfino migliaia di galassie si sono formati e si sono evoluti.

Sei ammassi di galassie studiati tramite i telescopi spaziali Hubble (in blu) e Chandra (in rosso) per investigare sulla materia oscura (Immagine NASA/ESA)

Un uso combinato dei telescopi spaziali Hubble e Chandra ha permesso di compiere uno studio sulla materia oscura i cui risultati sono stati descritti in un articolo pubblicato sulla rivista “Science”. Attualmente non abbiamo strumenti per rilevare direttamente la materia oscura perciò gli scienziati sono costretti a studiarla indirettamente tramite i suoi effetti, in questo caso su 72 ammassi galattici per studiarne il comportamento.