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Immagini del filamento solare del 28-29 aprile 2015 catturate dai coronografi della sonda spaziale SOHO (Immagine ESA/NASA/SOHO)

Tra il 28 e il 29 aprile 2015 un’eruzione solare ha prodotto un filamento che si è esteso per una distanza veramente enorme. Il risultato è che le immagini della sonda spaziale SOHO (Solar and Heliospheric Observatory) che hanno catturato il filamento, per includerlo arrivano a comprendere un’area larga 45 milioni di chilometri.

Immagine della Via Lattea con l'area indagata con il telescopio spaziale NuSTAR nel cerchio (Immagine NASA/JPL-Caltech)

Un articolo pubblicato sulla rivista “Nature” descrive una ricerca effettuata usando il telescopio spaziale NuSTAR (Nuclear Spectroscopic Telescope Array) della NASA per esaminare l’area centrale della Via Lattea. Un misterioso bagliore mostra una quantità di raggi X maggiore di quanto ci si aspettasse e potrebbe essere causato dalle emissioni provenienti da stelle zombie.

A sinistra, una supernova comune senza motore centrale, a sinistra una supernova con un potente motore centrale che genera un lampo gamma e al centro un caso intermedio come SN 2012ap (Immagine Bill Saxton, NRAO/AUI/NSF)

In un articolo pubblicato sulla rivista “Astrophysical Journal” viene descritta la scoperta effettuata da un gruppo di astronomi guidati da Sayan Chakraborti dell’Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics (CfA). Essi hanno studiato una supernova chiamata 2012ap (SN 2012ap) che costituisce un anello mancante tra quelle ordinarie e quelle che provocano l’emissione di un lampo gamma.

Concetto artistico del disco protoplanetario attorno alla stella MWC 480. Nelle sue regioni esterne è stata rilevata la presenza di cianuro di metile e acido cianidrico (Immagine B. Saxton (NRAO/AUI/NSF))

Da molti anni gli scienziati sanno che nello spazio si possono formare molecole complesse, comprese alcune importanti nella nascita di forme di vita. Questo mese, sono state pubblicate due ricerche che dimostrano la presenza di varie molecole di questo tipo in un sistema solare neonato e perfino in nuvole protostellari in cui stelle simili al Sole si formano assieme ai loro pianeti.

Supernova (nel cerchio) nella galassia M82 in un'immagine del satellite Swift. La luce ultravioletta è mosrata in blu, quella vicina agli ultravioletti in rosso (Immagine NASA/Swift/P. Brown, TAMU))

Una ricerca condotta da un team guidato dall’astronomo Peter A. Milne dell’Università dell’Arizona pubblicata in due articoli sulla rivista “Astrophysical Journal” mostra che le supernove di tipo Ia possono essere distinte in due gruppi con caratteristiche diverse. Per anni gli astronomi avevano pensato che la loro brillantezza dipendesse quasi esclusivamente dalla loro distanza. Ciò può avere conseguenze anche sulle nostre conoscenze dell’espansione dell’universo, calcolata anche basandosi su questo tipo di supernove.