I poli e le aurore di Giove visti dalla sonda spaziale Juno

L'aurora australe di Giove vista agli infrarossi (Immagine NASA/JPL-Caltech/SwRI/ASI/INAF/JIRAM)
L’aurora australe di Giove vista agli infrarossi (Immagine NASA/JPL-Caltech/SwRI/ASI/INAF/JIRAM)

La NASA ha pubblicato i primi risultati del volo ravvicinato a Giove compiuto dalla sonda spaziale Juno il 27 agosto 2016. Nell’arco di circa sei ore, Juno è passata a una distanza minima di 4,200 chilometri dal pianeta e soprattutto è passata sia sopra il polo nord che il polo sud. Il risultato è una serie di immagini delle aurore agli infrarossi con tanti particolari mai visti prima.

Lo strumento JIRAM (Jovian Infrared Auroral Mapper) fornito dall’Agenzia Spaziale Italiana è stato il grande protagonista di questa raccolta dati anche se in questo prima passaggio ravvicinato a Giove tutti gli strumenti scientifici della sonda spaziale Juno erano accesi e hanno raccolto dati che hanno richiesto un giorno e mezzo per essere inviati sulla Terra. Le analisi dei dati e delle immagini sono appena agli inizi ma i risultati sono già interessanti.

Alberto Adriani, ricercatore dell’INAF e responsabile dello strumento JIRAM, ha spiegato che esso è in grado di vedere sotto la superficie di Giove. Le prime immagini dei poli del pianeta raccolte durante il passaggio ravvicinato del 27 agosto hanno mostrato aree calde e fredde mai osservate prima. La presenza di un’aurora al polo sud era prevista ma gli scienziati sono rimasti affascinati vedendola davvero per la prima volta.

Si tratta di un risultato importante perché mostra che la sonda spaziale Juno funziona nel modo progettato con lo strumento JIRAM in grado di osservare i poli e le aurore di Giove come mai era stato possibile per nessun telescopio o sonda spaziale. L’aurora australe è risultata essere molto luminosa e strutturata e i dettagli permetteranno di ottenere maggiori informazioni sulla sua morfologia e la sua dinamica.

I dati raccolti dallo strumento JIRAM hanno permesso anche di creare un video che mostra le due parti che compongono la sua macchina fotografica: quella inferiore, in scala di colore rosso, è stata usata per mappare l’emissione termica di Giove a lunghezze d’onda di circa 4,8 micron mentre quella superiore, in scala di colore blu, è stata usata per mappare le aurore a lunghezze d’onda di circa 3,45 micron.

La macchina fotografica ha un tempo di esposizione ottimizzato per osservare le emissioni termiche di Giove. Nella parte superiore c’è anche Io, una delle lune più grandi del pianeta, che gli si avvicina. La Grande Macchia Rossa è visibile a sud dell’equatore di Giove.

Anche il polo nord è risultato interessante con la macchina fotografica JunoCam usata anche per scopi scientifici oltre che per quelli principali, didattici e divulgativi. È più blu di altre parti di Giove e ci sono molte tempeste. Un’altra differenza rispetto al resto del pianeta è l’assenza delle tipiche bande. Ci sono segni che le nuvole hanno ombre e ciò potrebbe indicare che quelle nuvole sono a un’altitudine maggiore di altri elementi del pianeta. Il polo nord di Saturno ha una struttura esagonale, quello di Giove no.

Anche lo strumento Waves (Radio/Plasma Wave Experiment) della sonda spaziale Juno ha fornito dati interessanti registrando emissioni radio provenienti da Giove. Esse sono conosciute fin dagli anni ’50 del XX secolo ma è la prima volta che vengono rilevate da così vicino. Le emissioni rilevate da Waves sono quelle specifiche delle particelle energetiche che generano le grandi aurore del polo nord di Giove, che sono le più potenti all’interno del sistema solare. Ciò darà agli scienziati la possibilità di capire da dove vengono gli elettroni che le generano.

È un bell’inizio per la fase scientifica della missione Juno. Gli strumenti della sonda spaziale, che ha raggiunto l’orbita il 4 luglio 2016, funzionano bene e gli scienziati hanno ottenuto i primi dati sul pianeta Giove da analizzare. Nel corso dei prossimi anni possiamo aspettarci novità sul più grande dei pianeti del sistema solare.

Il video che mostra Giove visto agli infrarossi.

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