Sonde spaziali

Blog che parlano di sonde spaziali: lanci e operazioni.

Particelle di magnetite tagliate da un campione dell'asteroide Ryugu

Un articolo pubblicato sulla rivista “Nature Communications” riporta i risultati di esami condotti su campioni dell’asteroide Ryugu riportati sulla Terra dalla sonda spaziale Hayabusa 2 dell’agenzia spaziale giapponese JAXA. Un team di ricercatori guidato dal professor Yuki Kimura dell’Università di Hokkaido ha trovato le tracce degli effetti causati probabilmente dal bombardamento di micrometeoriti.

In particolare, la tecnica chiamata olografia elettronica ha permesso di scoprire che i piccoli grani chiamati framboidi, composti di magnetite, hanno perso completamente le proprietà magnetiche che hanno normalmente. Secondo il professor Kimura, questo tipo di studio può esere utile anche per stimare il degrado causato dalla polvere interplanetaria su navicelle spaziali.

Io vista dalla sonda spaziale Juno (Immagine NASA/JPL-Caltech/SwRI/MSSS. Image processing: Gerald Eichstädt/Thomas Thomopoulos (CC BY))

Alla European Geophysical Union General Assembly tenuta a Vienna nel corso della scorsa settimana l’investigatore principale della missione Juno della NASA, Scott Bolton, ha illustrato alcune nuove scoperte offerte dalla sonda spaziale Juno tra cui alcune riguardanti Io, la luna di Giove ricoperta di vulcani. Io è stata studiata anche da un team di ricercatori che ha usato il radiotelescopio ALMA per mappare i movimenti degli isotopi di zolfo e ricostruire il riscaldamento mareale che genera l’intensa attività vulcanica. I risultati sono stati pubblicati in un articolo sulla rivista “Journal of Geophysical Research: Planets”.

Concetto artistico dell'impatto di un pianeta nano su Plutone (Immagine cortesia Universiità di Beran. Illustrazione Thibaut Roger)

Un articolo pubblicato sulla rivista “Nature Astronomy” offre una spiegazione alla formazione del grande e profondo bacino conosciuto come Sputnik Planitia su Plutone con la sua caratteristica forma a cuore. Un team di scienziati coordinati dall’Università svizzera di Berna ha creato simulazioni al computer che indicano che la depressione profonda alcuni chilometri potrebbe essere stata generata da un impatto con un oggetto con un diametro attorno ai 700 chilometri che è avvenuto con un angolo obliquo ed è stato relativamente lento. I risultati di queste simulazioni suggeriscono anche che Plutone probabilmente non ha un oceano sotterraneo di acqua liquida, al contrario di altri studi.

Il cratere Dantu sul pianeta nano Cerere (Immagine cortesia Maria Cristina De Sanctis et al., Communications Earth & Environment, 2024)

Un articolo pubblicato sulla rivista “Communications Earth & Environment” riporta la scoperta di aree ricche di ammonio nelle celebri macchie bianche sul pianeta nano Cerere. Un team di ricercatori composto da Maria Cristina De Sanctis, Filippo Giacomo Carrozzo, Mauro Ciarniello, Simone De Angelis, Marco Ferrari, Alessandro Frigeri e Andrea Raponi dell’INAF (Istituto Nazionale di Astrofisica) IAPS (Istituto di Astrofisica e Planetologia Spaziali) di Roma e da Eleonora Ammanito dell’ASI (Agenzia Spaziale Italiana) hanno esaminato dati raccolti dalla sonda spaziale Dawn della NASA concentrandosi sul cratere Dantu per identificare questi composti, che includono un nuovo sale di ammonio.

Rappresentazione artistica di una collisione nella Fascia di Kuiper che genera polvere (Immagine cortesia Dan Durda, FIAAA)

Un articolo pubblicato sulla rivista “The Astrophysical Journal Letters” riporta uno studio della presenza di polvere nella Fascia di Kuiper la quale suggerisce che possa essere molto più estesa di quanto si pensasse o che vi sia una seconda Fascia esterna a quella conosciuta. Un team di ricercatori ha utilizzato rilevazioni condotte con lo strumento Venetia Burney Student Dust Counter (VBSDC, o semplicemente SDC) della sonda spaziale New Horizons della NASA per supportare queste possibilità. Ciò perché i modelli correnti indicano che la densità di polvere dovrebbe diminuire nella zona in cui sta viaggiando New Horizons, dove le rilevazioni sono superiori a quelle previste.