Galassie

Blog che parlano di galassie, singole o in ammassi

L'area centrale della Via Lattea vista dal telescopio Subaru. Diverse stelle sono visibili in un'area larga circa 0,4 anni luce. La stella S0-6 è cerchiata in celeste mentre l'area dove c'è il buco nero supermassiccio Sagittarius A* è cerchiata in verde.

Un articolo pubblicato sulla rivista “Proceedings of the Japan Academy, Series B, Physical and Biological Sciences” riporta uno studio sulla stella catalogata come S0-6 che indica che si è formata in un’altra galassia e solo col tempo ha raggiunto il centro della Via Lattea. Un team di ricercatori guidato da Shogo Nishiyama della Miyagi University of Education, in Giappone, ha studiato a partire dal 2014 varie stelle che oggi orbitano attorno a Sagittarius A*, o semplicemente Sgr A*, il buco nero supermassiccio al centro della Via Lattea.

La galassia AzTECC71 (Immagine J. McKinney/M. Franco/C. Casey/The University of Texas at Austin)

Un articolo pubblicato sulla rivista “The Astrophysical Journal” riporta uno studio su AzTECC71, quella che sembra proprio una galassia primordiale polverosa in cui è in atto una notevole formazione stellare. Un team di ricercatori della collaborazione COSMOS-Web guidato da Jed McKinney dell’Università del Texas a Austin ha osservato quella che sembrava una galassia fantasma con il telescopio spaziale James Webb. La peculiarità di questo studio è che AzTECC71 è stata individuata da alcuni telescopi al suolo ma non appariva al telescopio spaziale Hubble. Potrebbe trattarsi di un caso molto più comune di quanto si pensasse che richiede una sorta di acchiappafantasmi per essere trovato.

Una galassia ellittica a sinistra e una galassia a spirale a destra

Un articolo pubblicato sulla rivista “Nature Astronomy” riporta una spiegazione alla scarsità di galassie a spirale nel cosiddetto Piano supergalattico. Un team di ricercatori ha usato risultati ottenuti dalla simulazione al supercomputer SIBELIUS per offrire una spiegazione basata su fusioni galattiche. L’analisi dei risultati indica che negli ammassi galattici presenti sul Piano supergalattico interazioni e fusioni sono comuni con il risultato che galassie a spirale si uniscono per diventare galassie ellittiche. Lontano dal Piano supergalattico le galassie sono più isolate perciò è meno probabile che si fondano.

L'ammasso galattico Abell 2744 e nei riquadri le galassie UNCOVER z-13 e UNCOVER z-12

Un articolo pubblicato sulla rivista “The Astrophysical Journal Letters” riporta conferme di due galassie primordiali studiate all’interno dell’indagine UNCOVER. Un team di ricercatori ha esaminato rilevazioni spettroscopiche ottenute dallo strumento NIRSpec del telescopio spaziale James Webb per ottenere buone stime della distanza delle galassie UNCOVER z-13 e UNCOVER z-12. Si tratta di osservazioni mirate che hanno sfruttato la lente gravitazionale generata dall’ammasso galattico Abell 2744. Secondo le stime, UNCOVER z-13 è distante circa 13,51 miliardi di anni luce mentre UNCOVER z-12 è distante circa 13,48 miliardi di anni luce.

'ammasso galattico di Perseo (Immagine ESA/Euclid/Euclid Consortium/NASA, image processing by J.-C. Cuillandre (CEA Paris-Saclay), G. Anselmi, CC BY-SA 3.0 IGO)

L’ESA ha presentato le prime immagini ufficiali catturate dal suo telescopio spaziale Euclid. Dopo alcuni ritardi dovuti a problemi al sensore di guida fine, è stato possibile calibrare gli strumenti di Euclid e ottenere la straordinaria precisione delle osservazioni necessaria alla sua missione. Il risultato è una risoluzione che porta a includere nelle immagini una quantità di dettagli mai vista prima, che si tratti di galassie, di stelle o altro ancora, spesso scoperti proprio da Euclid. La presentazione ha mostrato i risultati sia con oggetti lontani come l’ammasso galattico di Perseo che con altri vicini in termini astronomici come la Nebulosa Testa di Cavallo.