La NASA ha scelto il prossimo obiettivo per la sonda spaziale New Horizons nella fascia di Kuiper

Riproduzione del sistema solare con i suoi tanti corpi celesti e la rotta della sonda spaziale New Horizons fino a PT1 (Immagine NASA/JHUAPL/SwRI/Alex Parker)
Riproduzione del sistema solare con i suoi tanti corpi celesti e la rotta della sonda spaziale New Horizons fino a PT1 (Immagine NASA/JHUAPL/SwRI/Alex Parker)

La NASA ha annunciato di aver scelto l’obiettivo per la seconda missione della sonda New Horizons. Si tratta di un cosiddetto oggetto della Fascia di Kuiper (in inglese Kuiper Belt Objects, KBO) ufficialmente chiamato 2014 MU69. Informalmente chiamato PT1 (Potential Target 1), è uno degli oggetti selezionati nell’ottobre 2014 tra quelli scoperti utilizzando il telescopio spaziale Hubble proprio con questo scopo.

È passato circa un mese e mezzo dallo storico volo ravvicinato della sonda spaziale New Horizons a Plutone e le sue lune. A causa della distanza, la velocità di trasmissione è talmente bassa che i moltissimi dati raccolti in quell’occasione continueranno ad arrivare ancora per molti mesi. Tuttavia, alla NASA è necessario pianificare le missioni con grande anticipo, tanto che l’anno scorso c’era ormai una certa frenesia per trovare un nuovo obiettivo.

Il nuovo viaggio della sonda spaziale New Horizons richiede nuove manovre perciò prima vengono iniziate meno propellente dev’essere utilizzato per raggiungerlo. Ciò fornisce maggiori margini di manovra per ulteriori correzioni successive. La proposta finale verrà poi valutata da un team indipendente di esperti che deve esaminare un piano già abbastanza preciso, di conseguenza per avere l’approvazione ufficiale alla prossima missione di New Horizons dev’essere selezionato un obiettivo specifico.

Fin dall’inizio, la missione New Horizons era stata pianificata per continuare nella Fascia di Kuiper dopo il volo ravvicinato a Plutone. Il sistema di comunicazione della sonda spaziale è progettato per funzionare da distanze molto maggiori di quella del pianeta nano e gli strumenti scientifici possono funzionare per molti anni ancora. Avere propellente extra nei serbatoi di New Horizons non costituiva un problema perciò la nuova missione era già prevista ma non c’era ancora un obiettivo.

Il team di New Horizons sperava di trovare un KBO con maggiore anticipo ma alla fine è stato trovato giusto in tempo. È talmente piccolo che perfino il telescopio spaziale Hubble ci ha fornito pochissime informazioni su di esso. La stima della sua lunghezza è attorno ai 45 chilometri, quindi un asteroide.

L’interesse verso oggetti come 2014 MU69 è data dal fatto che a quella distanza dal Sole è probabilmente rimasto quasi immutato dal periodo della formazione del sistema solare. In sostanza, la sonda spaziale New Horizons andrà a studiare una sorta di fossile di circa 4,5 miliardi di anni fa per capire meglio come si siano formati i pianeti. Se tutto va bene, lo raggiungerà all’inizio del 2019.

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