June 2016

Krun Macula e l'area di confine di Sputnik Planum e la loro collocazione su Plutone (Immagine NASA/JHUAPL/SwRI)

La NASA ha pubblicato un’immagine di un’area di Plutone chiamata informalmente Krun Macula che mostra la variabilità esistente sul pianeta nano. Ottenuta mettendo assieme varie fotografie scattate dalla sonda spaziale New Horizons della NASA durante il passaggio ravvicinato del 14 luglio 2015, essa mostra l’area di confine tra le pianure ghiacciate della regione a forma di cuore e le vicine “highlands”.

Illustrazione di un pianeta gioviano caldo con le nuvole nella sua atmosfera (Immagine NASA/JPL-Caltech)

Un articolo pubblicato sulla rivista “The Astrophysical Journal” descrive una ricerca sulla possibile presenza di acqua nei pianeti appartenti del tipo chiamato Giove caldo o gioviano caldo. Si tratta di giganti gassosi proprio come Giove che però orbitano molto vicini alle loro stelle e di conseguenza hanno temperature superficiali molto elevate. Un team di scienziati del JPL della NASA guidato da Aishwarya Iyer ha cercato di capire perché l’atmosfera di alcuni gioviani caldi non sembra contenere acqua.

Sullo sfondo un'immagine del telescopio spaziale Hubble. In rosso il gas rilevato da ALMA (Immagine B. Saxton (NRAO/AUI/NSF)/G. Tremblay et al./NASA/ESA Hubble/ALMA (ESO/NAOJ/NRAO))

Un articolo pubblicato sulla rivista “Nature” descrive l’osservazione di un diluvio intergalattico di gas che da grosse nubi stanno cadendo verso il buco nero supermassiccio al centro di una galassia dell’ammasso Abell 2597. Utilizzando il radiotelescopio ALMA un team di astronomi guidato da Grant Tremblay dell’Università di Yale ha scoperto la prima prova che questi enormi buchi neri possono rimpinzarsi di gas grazie a piogge caotiche e grumose di nubi giganti di gas molecolare freddissimo.

Illustrazione dell'apparecchiatura contenuta nella sonda LISA Pathfinder (Immagine ESA/ATG medialab)

Ieri l’ESA ha tenuto una conferenza stampa per annunciare i risultati dei test della sonda spaziale LISA Pathfinder. Questa missione dimostrativa delle tecnologie necessarie a rilevare onde gravitazionali nello spazio è stata definita un successo oltre le aspettative. Gli scienziati del team della missione hanno pubblicato un articolo sulla rivista “Physical Review Letters” che descrive i risultati dei test effettuati.

Un'area lunga circa 400 chilometri nella regione di Plutone chiamata Sputnik Planum (Immagine NASA/JHUAPL/SwRI)

Due articoli pubblicati sulla rivista “Nature” descrivono una ricerca sulla formazione geologica a forma di cuore sul pianeta nano Plutone. Scienziati della missione New Horizons della NASA hanno determinato varie caratteristiche dell’area, chiamata informalmente Sputnik Planum, spiegando che un fenomeno chiamato convezione ne rinnova la superficie nel tempo. Usando le immagini scattate dalla sonda spaziale New Horizons, un’altra ricerca ha rivelato nuovi dettagli sull’atmosfera di Plutone.