January 2017

Mappa globale dell'umidità del suolo (Immagine MIT/NASA/JPL-Caltech)

Un articolo pubblicato sulla rivista “Nature Geoscience” descrive un’analisi dei dati raccolti durante il primo anno della missione del satellite SMAP della NASA. I risultati sono stati sorprendenti, in particolare perché i dati riguardanti lo strato superficiale del suolo ha una sorta di memoria delle anomalie meteorologiche, più di quanto si potesse pensare dai modelli teorici o dalle rilevazioni incomplete effettuate prima di questa missione.

La quasar HE0435-1223 con quattro immagini creati dalal lente gravitazionale (Immagine ESA/Hubble, NASA, Suyu et al.)

Una serie di articoli che verranno pubblicati sulla rivista “Monthly Notices of the Royal Astronomical Society” descrive vari aspetti di un nuovo calcolo della costante di Hubble, il valore che indica il tasso di espansione dell’universo. Un team della collaborazione H0LiCOW hanno utilizzato il telescopio spaziale Hubble e altri telescopi per misurare la costante di Hubble sfruttando l’effetto di lente gravitazionale di 5 galassie.

Gruppo di galassie nane (Immagine cortesia Sloan Digital Sky Survey)

Un articolo pubblicato sulla rivista “Nature Astronomy” descrive la scoperta di sette gruppi di galassie nane che mostrano le condizioni adatte a cominciare processi di fusione che le porterà a formare galassie come la Via Lattea. Un team di ricercatori guidati da Sabrina Stierwalt del National Radio Astronomy Observatory (NRAO) ha identificato i sette gruppi partendo dai dati dell’indagine TiNy Titans (TNT) per poi compiere studi specifici.

Il lander di SpaceIL (Immagine cortesia SpaceIL)

Il Google Lunar XPRIZE ha annunciato l’assegnazione del Diversity Prize di un milione di dollari, che verrà diviso tra i 16 team che partecipano alla competizione. L’annuncio più importante è quello dei 5 team che passano alla fase finale della competizione avendo provato di avere contratti validi per il lancio dei loro veicoli sulla Luna entro il 31 dicembre 2016. L’obiettivo finale è portare una navicella robotica sulla Luna che dopo l’allunaggio deve percorrere almeno 500 metri sulla superficie e inviare immagini e dati sulla Terra.

Sezione di Cerere con i materiali presenti (Immagine Pierre Vernazza, LAM–CNRS/AMU)

Un articolo pubblicato sulla rivista “The Astronomical Journal” descrive una ricerca riguardante la superficie del pianeta nano Cerere. Usando osservazioni agli infrarossi effettuate con l’osservatorio SOFIA un team di scienziati del Laboratoire d’Astrophysique de Marseille, del SETI e del JPL della NASA ha individuato la presenza di pirosseno, argilla e carbonati che finora hanno ingannato i ricercatori, che pensavano che la superficie fosse ricca di composti di carbonio.