Trovati due buchi neri supermassicci nascosti da polveri e gas

NGC 1448 in un'immagine che combina dati ottici dall'indagine Carnegie-Irvine Galaxy e ai raggi X da NuSTAR (Immagine NASA/JPL-Caltech/Carnegie-Irvine Galaxy Survey)
NGC 1448 in un’immagine che combina dati ottici dall’indagine Carnegie-Irvine Galaxy e ai raggi X da NuSTAR (Immagine NASA/JPL-Caltech/Carnegie-Irvine Galaxy Survey)

Al meeting dell’American Astronomical Society sono stati presentati i risultati dello studio delle galassie NGC 1448 e IC 3639 che ha portato all’identificazione dei buchi neri supermassicci al loro centro. Un team di ricercatori ha utilizzato il telescopio spaziale NuSTAR della NASA per rilevare le emissioni di raggi X ad alta energia provenienti da essi e vedere oltre le polveri e gas che nascondevano quelle aree.

Le galassie NGC 1448 e IC 3639 sono lontane rispettivamente 38 e 170 milioni di anni luce dalla Terra, distanze relativamente brevi in termini astronomici. Nonostante ciò, finora gli astronomi non erano riusciti a esaminare l’area attorno ad essi perché è circondata da una notevole quantità di polvere e gas che assorbe la maggior parte delle frequenze elettromagnetiche.

Finora gli astronomi hanno potuto esaminare l’attività in un’area un po’ più esterna, che è molto ampia. Infatti, le galassie NGC 1448 e IC 3639 hanno quelli che vengono chiamati nuclei galattici attivi, una classe di oggetti che include quasar e blazar. I buchi neri supermassicci al loro centro generano enormi quantità di energia e le grandi quantità di polveri e gas che li circondano si scaldano al punto di emettere radiazioni a tutte le frequenze elettromagnetiche.

Il telescopio spaziale NuSTAR è stato lanciato nel giugno 2012 anche per risolvere questo tipo di problemi. Grazie alla sua sensibilità ai raggi X ad alta energia esso può rilevare quelli provenienti dalla regione a forma di ciambella composta da polveri e gas che circonda i buchi neri supermassicci invece delle tante frequenze elettromagnetiche a cui brillano gli interi nuclei attivi delle due galassie.

La galassia IC 3639 era già stata studiata usando i telescopi spaziali Chandra della NASA e Suzaku della JAXA ma la loro sensibilità ai raggi X ad alta energia non era sufficiente. Avevano permesso di individuare il suo nucleo attivo ma non di vedere l’area attorno al buco nero supermassiccio. Grazie al telescopio spaziale NuSTAR è stato anche possibile misurare la quantità di materiali che oscurano quell’area e di capire quanta energia venga generata.

Interessanti risultati sono arrivati anche dall’esame del nucleo della galassia NGC 1448. Le osservazioni effettuate con il telescopio spaziale NuSTAR sono state combinate con quelle del New Technology Telescope (NTT) dell’ESO a La Silla. NuSTAR ha permesso di individuare con precisione la posizione del buco nero supermassiccio al centro della galassia permettendo agli astronomi di individuarla indirettamente nelle immagini alla luce visibile di NTT.

Questa combinazione di diversi telescopi ha permesso anche di individuare nella galassia NGC 1448 una vasta popolazione di giovani stelle. Ciò suggerisce che esse vengano create allo stesso tempo in cui il buco nero supermassiccio inghiotte polveri e gas. Si tratta di una scoperta che meriterebbe uno studio apposito.

L’uso del telescopio spaziale NuSTAR per studiare buchi neri supermassicci nascosti da polveri e gas è stato descritto per la prima volta in una ricerca pubblicata nel luglio del 2015 sulla rivista “The Astrophysical Journal”. Il suo successo ha portato ad altre ricerche su altre galassie come NGC 1448 e IC 3639 con altri risultati positivi.

IC 3639 in un'immagine che combina dati dal telescopio spaziale Hubble e dell'ESO (Immagine NASA/JPL-Caltech/ESO/STScI)
IC 3639 in un’immagine che combina dati dal telescopio spaziale Hubble e dell’ESO (Immagine NASA/JPL-Caltech/ESO/STScI)

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