Nuove osservazioni del sistema di Epsilon Eridani confermano le somiglianze con il sistema solare

Concetto artistico del sistema di Epsilon Eridani (Immagine NASA/SOFIA/Lynette Cook)
Concetto artistico del sistema di Epsilon Eridani (Immagine NASA/SOFIA/Lynette Cook)

Un articolo pubblicato sulla rivista “The Astronomical Journal” descrive una ricerca sul sistema di Epsilon Eridani (eps Eri) che ne mostra le similitudini con il sistema solare. Un team guidato da Kate Su dell’Università dell’Arizona ha utilizzato il telescopio volante SOFIA per osservare una cintura di asteroidi e una banda di detriti con alcune similitudini con la fascia di Kuiper.

Il sistema di Epsilon Eridani è a 10,5 anni luce dalla Terra, praticamente nel vicinato in termini astronomici, un fattore che ne fa un oggetto di molti studi. La stella è un po’ più piccola del Sole ed è giovane, con un’età stimata di circa 800 milioni di anni. In seguito alla scoperta di una fascia di asteroidi e di una cintura detriti è considerata per alcuni versi una versione giovane del sistema solare.

Fin dall’inizio dell’era della ricerca di esopianeti, varie ricerche si sono concentrate sul sistema di Epsilon Eridani, rese difficile dall’attività magnetica intensa della stella, che interferisce con le osservazioni molto precise richieste per individuare uno o più pianeti. La presenza di un gigante gassoso chiamato Epsilon Eridani b è stata controversa fin dall’annuncio della sua scoperta nel 2000 ma probabilmente esiste davvero. Altri pianeti sono stati proposti ma non c’è ancora nulla di certo.

I dischi di detriti sono stati studiati usando il telescopio spaziale Spitzer della NASA. Il telescopio volante SOFIA (Stratospheric Observatory for Infrared Astronomy) è un progetto della NASA e della DLR, l’agenzia spaziale tedesca, che usa un Boeing 747SP modificato per permettere l’uso di un telescopio di 2,5 metri di diametro. Si tratta di un diametro che è circa il triplo rispetto a Spitzer offrendo la possibilità di rilevare dettagli molto più piccoli.

Lo strumento FORCAST (Faint Object infraRed CAmera) del telescopio SOFIA ha anche permesso ai ricercatori di rilevare emissioni infrarosse provenienti da materiali caldi attorno a Epsilon Eridani a lunghezze d’onda tra 25 e 40 micron. Esse vengono bloccate dall’atmosfera terrestre perciò sono necessari telescopi che siano almeno nell’alta atmosfera come SOFIA o fuori da essa come Spitzer per effettuare rilevazioni di quel tipo.

Il risultato è stato che il telescopio SOFIA ha confermato l’esistenza di due cinture di detriti la cui distanza da Epsilon Eridani è rispettivamente simile a quella della cintura di asteroidi e quella del pianeta Urano dal Sole. La misurazione del moto della stella indica la presenza di un pianeta simile a Giove in una posizione simile.

Si tratta di un bel passo in avanti nelle conoscenze del sistema di Epsilon Eridani. Le caratteristiche conosciute da tempo e la sua vicinanza l’hanno già reso interessante per gli autori di fantascienza. Non c’è nulla di ufficiale ma potrebbe essere il sistema che ospita il pianeta Vulcano in Star Trek. Sicuramente c’è la stazione spaziale Babylon 5 nell’omonimo telefilm. C’è il pianeta Yellowstone nell’universo della Rivelazione e in particolare nei romanzi “Chasm City” e “Il Prefetto” di Alastair Reynolds. Questi sono solo esempi perché è davvero molto presente nella fantascienza.

Le ricerche scientifiche sul sistema di Epsilon Eridani continueranno per cercare di ottenere immagini ancora più nitide della sua fascia di asteroidi e per individuare con certezza i suoi pianeti. È anche uno dei tanti obiettivi dei telescopi di prossima generazione, a partire dal telescopio spaziale James Webb.

Confronto tra pianeti e cinture di detriti presenti nel Sistema solare e nel sistema di Epsilon Eridani (Immagine NASA/JPL/Caltech/R. Hurt (SSC))
Confronto tra pianeti e cinture di detriti presenti nel Sistema solare e nel sistema di Epsilon Eridani (Immagine NASA/JPL/Caltech/R. Hurt (SSC))

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