Ci sono due super-Terre nel sistema della stella K2-106 di cui una è una palla di metallo

Rappresentazione artistica della stella K2-106 e dei suoi due pianeti (Immagine cortesia TNG / Vincenzo Guido, Emilio Molinari)
Rappresentazione artistica della stella K2-106 e dei suoi due pianeti (Immagine cortesia TNG / Vincenzo Guido, Emilio Molinari)

Un articolo pubblicato sulla rivista “Astronomy & Astrophysics” descrive lo studio di due super-Terre nel sistema della stella K2-106. Un team di astronomi guidati da Eike W. Guenther dell’Osservatorio statale della Turingia di Tautenburg, in Germania che include tre membri del Dipartimento di Fisica dell’Università di Torino, ha usato vari telescopi tra cui il Telescopio nazionale Galileo (TNG) alle Canarie per raccogliere i dati necessari a determinare le caratteristiche dei due esopianeti. La conclusione è che sono entrambi più grandi della Terra ma uno è insolitamente denso mentre l’altro ha una densità decisamente inferiore.

Distante circa 825 anni luce dalla Terra, la stella K2-106 è un po’ più piccola del Sole e ha un’età stimata molto simile ad esso di circa 5 miliardi di anni. Nel 2016 attorno ad essa sono stati scoperti due esopianeti grazie al metodo del transito, cioè grazie al fatto che periodicamente passano di fronte alla loro stella. Il team guidato da Eike W. Guenther che include gli italiani Davide Gandolfi (professore associato), Oscar Barragán (dottorando) e Giuliano Antoniciello (studente) ha usato un totale di cinque spettrografi in varie parti del mondo per ottenere informazioni più dettagliate su di essi.

Il risultato è stato sorprendente ma non perché i due esopianeti sono super-Terre, un tipo di scoperta che sta diventando quasi comune, tanto che all’inizio di questo mese una simile è stata descritta in un’altra ricerca riguardante la stella K2-18 sempre sulla rivista “Astronomy & Astrophysics”. La sorpresa è arrivata dalle loro caratteristiche, sia riguardanti i loro periodi orbitali che la loro densità, molto diversa.

L’esopianeta K2-106b è quello più interno e ha un anno che dura solo 14 ore. Pochissimi pianeti sono stati scoperti finora con quello che viene chiamato periodo ultra-breve, cioè un anno inferiore a un giorno terrestre. Il suo diametro è circa una volta e mezzo quello della Terra ma la sua massa è 7,7 volte quella della Terra e ciò significa che la sua densità è davvero notevole, una delle più elevate calcolate finora in un esopianeta.

L’esopianeta K2-106c è anch’esso vicino alla sua stella con un anno che dura 13,3 giorni terrestri, molto breve rispetto a quello di Mercurio ma lungo se confrontato con quello del suo vicino. È più grande di K2-106b con un diametro poco più di due volte e mezzo quello della Terra mentre la sua massa è 6,8 volte quella della Terra. Ciò significa che la sua massa è appena inferiore a quella del suo vicino ma è molto più grande di esso con la conseguenza che la sua densità risulta decisamente inferiore.

Tra i due esopianeti, K2-106b è quello più curioso per la sua vicinanza alla sua stella e per la sua densità. Eike W. Guenther ha dichiarato che più che un pianeta roccioso è un pianeta di metallo definendolo “heavy metal” perché lui e i suoi colleghi hanno stimato che l’80% della sua massa dev’essere costituita di metalli.

Un sistema con due pianeti così diversi per caratteristiche in termini di composizione e distanza dalla loro stella è interessante perché può fornire nuovi dati utili a migliorare i modelli riguardanti la formazione e l’evoluzione dei pianeti. È un tipo di ricerca che sta diventando sempre più sofisticato grazie alla continua scoperta di nuovi esopianeti e alla disponibilità di nuovi strumenti per studiarli in maniera più approfondita.

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