Nuovi indizi confermano che la stella di Tabby viene offuscata da polvere

KIC 8462852 agli infrarossi e agli ultravioletti (Immagine: IPAC/NASA per gli infrarossi, STScI (NASA) per gli ultravioletti)
KIC 8462852 agli infrarossi e agli ultravioletti (Immagine: IPAC/NASA per gli infrarossi, STScI (NASA) per gli ultravioletti)

Un articolo pubblicato sulla rivista “The Astrophysical Journal Letters” descrive i risultati di nuove osservazioni della stella KIC 8462852, comunemente conosciuta come stella di Tabby o al limite stella di Boyajian. Un team di astronomi guidato da Tabetha S. Boyajian, l’astronoma che nel 2015 si rese conto che la sua luminosità cambiava rapidamente, calando fino al 20% nel giro di qualche giorno, ha condotto una ricerca possibile grazie a un finanziamento ottenuto tramite una campagna su Kickstarter. Le conclusioni confermano la teoria della polvere che oscura la stella, in particolare a certe frequenze.

La storia dello studio della stella di Tabby mescola astronomia classica basata su osservazioni con telescopi a usi di Internet come il crowdfunding e quella che viene chiamata citizen science, dato che i visitatori del sito Planet Hunters contribuirono notevolmente alla scoperta dei cambi di luminosità. Anche la parte più folkloristica di Internet è stata coinvolta perché una megastruttura aliena è un’ipotesi molto diffusa in gruppi che preferiscono non rovinare una bella storia con la verità.

La campagna di crowdfunding su Internet ha permesso di raccogliere oltre 100.000 dollari per permettere di ottenere una serie di nuove osservazioni della stella di Tabby con telescopi al suolo. Osservazioni continuate erano necessarie per raccogliere altri dati sui repentini cali di luminosità. Tabetha S. Boyajian ha diretto un vasto gruppo di astronomi in collaborazione con l’Osservatorio di Las Cumbres, una rete globale di telescopi robotici che sono coordinati proprio per effettuare osservazioni continuate per lunghi periodi.

Le osservazioni della stella di Tabby sono andate avanti tra il marzo 2016 e il dicembre 2017. Tra maggio e settembre 2017 ci sono stati cali di luminosità in quattro episodi separati, ognuno dei quali ha ricevuto un nome grazie al voto dei sostenitori della raccolta fondi: Elsie, Celeste, Scara Brae e Angkor. Gli ultimi due nomi sono quelli di due città perdute, rispettivamente in Scozia e in Cambogia, per ricordare che ciò che stiamo vedendo è avvenuto nel passato dato che la stella è a quasi 1.500 anni luce dalla Terra.

Un articolo pubblicato nell’ottobre 2017 sulla rivista “The Astrophysical Journal” sosteneva che i cambiamenti di luminosità della stella di Tabby fossero causati da una densa nube di polvere che orbita attorno ad essa. Le conclusioni del team di Tabetha S. Boyajian sono simili dopo la scoperta che alcune frequenze elettromagnetiche vengono oscurate molto più di altre.

Secondo l’ipotesi originale del team di Tabetha S. Boyajian ci sono esocomete, cioè comete che fanno parte di quel sistema stellare, che oscurano in modo irregolare la stella di Tabby. I nuovi indizi che confermano la presenza di masse di polvere non escludono altre possibilità per la sua origine ma escludono l’ipotesi della megastruttura aliena. Rimane un oggetto di studio interessante che ha coinvolto molte persone comuni in una ricerca scientifica che non è ancora finita.

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