2019

navicella spaziale CST-100 Starliner Calypso di Boeing durante il recupero (Foto cortesia Boeing)

Boeing ha comunicato che i suoi ingegneri e tecnici stanno conducendo un esame approfondito della propria navicella spaziale CST-100 Starliner, atterrata il 22 dicembre dopo la fine prematura della sua missione Boe-OFT (Boeing Orbital Flight Test). L’esame include il recupero di tutti i dati registrati dai sistemi di bordo per ottenere risposte definitive sul problema che ha causato un errato inserimento in orbita circa mezz’ora dopo il lancio. Dopo l’atterraggio al White Sands Missile Range in New Mexico, il nome Calypso è stato proposto dall’astronauta Sunita Williams e rapidamente approvato, perciò sarà il nome ufficiale usato nelle prossime missioni, dato che la navicella è riutilizzabile.

Un'analisi di stelle binarie larghe mostra che sono gemelle

Un articolo accettato per la pubblicazione sulla rivista “The Monthly Notices of the Royal Astronomical Society” riporta uno studio su stelle binarie larghe. Un team di ricercatori guidato da Keith Hawkins dell’Università del Texas a Austin ha studiato 25 coppie di stelle binarie larghe identificate usando i dati raccolti dalla sonda spaziale Gaia dell’ESA. Usando il telescopio Harlan J. Smith all’Ossservatorio McDonald, i ricercatori hanno esaminato la composizione chimica delle 50 stelle in modo approfondito concludendo che stelle nate assieme mostrano una composizione chimica praticamente identica, molto più vicina di stelle dello stesso tipo scelte a caso.

Un intero ammasso galattico influenzato dall'attività di un buco nero supermassiccio

Un articolo pubblicato sulla rivista “The Astrophysical Journal” riporta uno studio su un buco nero supermassiccio nell’ammasso galattico SPT-CLJ0528-5300 o semplicemente SPT-0528 che ha avuto un’attività esplosiva fuori dal normale. Un team di ricercatori ha usato in particolare l’Osservatorio per i raggi X Chandra della NASA per studiare quell’attività scoprendo che i materiali spinti via hanno creato due enormi cavità a 180° l’una dall’altra. Misurando volume e pressione del gas spostato e calcolando l’età delle cavità è stato possibile stimare l’energia di quell’attività in oltre 1054 joule, la più elevata finora scoperta in un ammasso distante. Potrebbe essere la causa della scarsa formazione stellare in ammassi come questo.

NGC 2264 visto da Spitzer (Immagine Credit: NASA/JPL-Caltech/P.S. Teixeira (Center for Astrophysics))

Il telescopio spaziale Spitzer della NASA ha catturato una nuova immagine del cosiddetto ammasso Albero di Natale, così soprannominato per la sua forma. Quell’apparenza è aumentata da una notevole formazione stellare con la conseguente presenza di protostelle che emettono una luce che a Spitzer appare rosa o rossa che danno all’area un effetto simile alle palle dell’albero di Natale. Esso fa parte di un insieme di oggetti noti collettivamente con la sigla NGC 2264 che include anche l’ammasso Fiocco di Neve, la Nebulosa Cono e la Nebulosa Pelliccia di Volpe.

Gli "esopianeti di zucchero filato" del sistema di Kepler 51 studiati con il telescopio spaziale Hubble

Un articolo che verrà pubblicato sulla rivista “The Astronomical Journal” riporta uno studio su tre esopianeti gassosi scoperti nel sistema di Kepler 51 appartenenti a un raro tipo che ha una densità molto bassa anche per gli standard di questi pianeti. Un team di ricercatori guidato da Jessica Libby-Roberts, una studentessa dell’Università del Colorado a Boulder, ha usato il telescopio spaziale Hubble per studiare quei tre esopianeti confermando la loro densità così bassa da meritare soprannomi come “pianeti di zucchero filato” o “super-gonfio” (super puff). Questo studio suggerisce che stanno rapidamente perdendo massa perciò nel lontano futuro potrebbero trasformarsi in mini-Nettuno, una categoria molto più comune.