È un successo il lancio dei primi 60 satelliti Starlink da parte di SpaceX

60 satelliti Starlink al decollo su un razzo Falcon 9 (Immagine cortesia SpaceX)
60 satelliti Starlink al decollo su un razzo Falcon 9 (Immagine cortesia SpaceX)

Poche ore fa 60 satelliti della costellazione Starlink sono stati lanciati su un razzo vettore Falcon 9 dalla base di Cape Canaveral. Dopo poco più di un’ora sono stati inseriti con successo nella loro orbita a circa 440 chilometri di altitudine tutti assieme per poi cominciare lentamente a disperdersi nell’area. Si tratta della prima missione di SpaceX per mettere in orbita la costellazione Starlink per fornire una copertura globale di connessioni a Internet.

Elon Musk aveva annunciato il progetto Starlink nel gennaio 2015 con uno scopo a lungo termine di portare connessioni Internet anche oltre l’orbita terrestre per collegare futuri avamposti e colonie spaziali. SpaceX ha portato avanti il progetto per conto proprio perciò ci è voluto del tempo per lo sviluppo dei satelliti ma anche per ottenere le autorizzazioni necessarie a metterli in orbita.

Il 22 febbraio 2018 due satelliti che avevano lo scopo di testare i sistemi della costellazione Starlink sono stati messi in orbita da SpaceX come carico secondario nel corso di un’altra missione. Chiamati in origine MicroSat-2a e 2b e successivamente Tintin A e B, sono stati testati in un’orbita terrestre bassa di tipo circolare a un’altitudine di circa 514 chilometri.

La costellazione sarà composta di qualcosa come 12.000 satelliti salvo cambi di piani di cui 4.425 nella prima fase e altri 7.518 nella successiva. Elon Musk ha dichiarato che ci vorranno almeno altri 6 lanci di 60 satelliti ciascuno per ottenere una copertura minimale, anche perché aveva previsto che molte cose potessero andare male in questo primo lancio. Un tweet dello stesso Musk mostra come i 60 satelliti sono stati “impacchettati” per il lancio.

Il progetto dei satelliti ha fatto progressi nel corso del tempo, con la conseguenza che i primi due prototipi costruiti sono stati utilizzati per test di funzionamento al suolo, senza lanciarli, successivamente c’è stato il lancio di Tintin A e B, leggermente diversi. I 60 satelliti lanciati poche ore fa sono basati su quello che dovrebbe essere il progetto finale, tuttavia la presidente di SpaceX Gwynne Shotwell ha dichiarato che a essi manca almeno un sistema chiave per le connessioni inter-satellite.

Anche se tutto andrà bene, ci vorranno comunque anni per completare una costellazione in un progetto suddiviso in varie fasi, che potrebbero essere modificate, con alcune migliaia di satelliti posti in orbite diverse. Ognuno di essi ha una vita prevista relativamente breve, attorno ai cinque anni, per poi usare i propulsori elettrici a bordo per essere spinti verso l’atmosfera e disintegrarsi.

Il primo stadio del razzo Falcon 9, anche chiamato booster, era al suo terzo lancio, solo la seconda volta che ciò avviene ma già non fa più notizia. È atterrato con successo per la terza volta, sulla piattaforma marina “Ma certo che ti amo ancora”. Elon Musk ha annunciato con un altro tweet che SpaceX ha anche recuperato le due metà della cupola protettiva che era in cima al razzo.

Questo è solo l’inizio per le operazioni di Starlink e nel prossimo futuro dovrebbe cominciare anche la competizione con altri operatori che intendono metter in orbita satelliti per fornire connessioni a Internet a banda larga o larghissima.

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