Un articolo pubblicato sulla rivista “Astronomy & Astrophysics” riporta i risultati di una ricerca sulle cinque maggiori lune del pianeta Urano. Un team di ricercatori guidato da Örs H. Detre del Max Planck Institute for Astronomy (MPIA) di Heidelberg, in Germania, ha analizzato dati raccolti dall’Osservatorio spaziale Herschel dell’ESA usando una nuova tecnica che ha permesso di ottenere nuove informazioni dai deboli segnali ottenuti in passato per determinare le caratteristiche fisiche delle lune Titania, Oberon, Umbriel, Ariel e Miranda. I risultati indicano che esse sono simili ai pianeti nani trans-nettuniani mentre sono diverse da altre lune di Urano lasciando aperta la possibilità che siano state catturate dal pianeta dopo la loro formazione.
L’Osservatorio spaziale Herschel, la cui missione è durata dal 2009 al 2013, prese il nome dall’astronomo William Herschel, lo scopritore della radiazione infrarossa e del pianeta Urano assieme alle sue lune Titania e Oberon. Sembra quindi appropriato che questo telescopio spaziale sia stato usato per cercare di ottenere maggiori informazioni su quelle e sulle altre lune maggiori di Urano. In realtà furono solo alcuni tra i tanti oggetti osservati usando in particolare lo strumento PACS (Photodetector Array Camera and Spectrometer) ma il pianeta venne usato per calibrare gli strumenti perciò i dati raccolti sono molti. Anche anni dopo la fine della missione, l’archivio è disponibile per nuove ricerche, in questo caso grazie a una nuova tecnica di analisi dei dati.
Le calibrazioni usate in realtà servivano per valutare l’influenza di sorgenti di infrarossi molto luminose come Urano sul rilevatore dello strumento PACS. Scoprire i deboli segnali lasciati dalle sue lune è stato un evento casuale e c’è stata anche la fortuna relativa alla loro posizione. Il piano orbitale delle lune di Urano è molto inclinato rispetto alla loro orbita e la loro posizione era favorevole nel periodo di quelle osservazioni.
L’immagine in alto (Cortesia T. Müller (HdA)/Ö. H. Detre et al./MPIA ) mostra lo schema delle orbite delle principali lune di Urano con le posizioni relative al 12 luglio 2011, quando sono state compiute le osservazioni con Herschel mostrate nel riquadro di destra. L’immagine in basso (Cortesia NASA/JPL/MPIA) mostra le lune Miranda, Ariel, Umbriel, Titania e Oberon viste dalla sonda spaziale Voyager 2 della NASA.
La nuova analisi ha permesso di scoprire che le superfici delle lune di Urano immagazzinano il calore in modo inaspettatamente buono e si raffreddano in modo relativamente lento. Per questo motivo, gli scienziati ritengono che siano simili ai pianeti nani nella fascia di Kuiper come Plutone. Le loro orbite caotiche avevano già portato a teorizzare che siano state catturate da Urano dopo la loro formazione, le loro caratteristiche aggiungono indizi a questa teoria.
La nuova tecnica usata dai ricercatori è basata sull’eliminazione delle emissioni di Urano, un processo che potrebbe essere applicato anche ad altre osservazioni per ottenere maggiori informazioni su corpi celesti che sono oscurati da oggetti più luminosi. È un nuovo modo per sfruttare vecchie osservazioni.