Missione Chang’e-5: è un successo l’allunaggio del lander e del modulo di risalita

Il suolo lunare visto dal lander della missione Chang'e-5, compresa la sua ombra (Foto cortesia agenzia spaziale cinese / CLEP)
Il suolo lunare visto dal lander della missione Chang’e-5, compresa la sua ombra (Foto cortesia agenzia spaziale cinese / CLEP)

Era notte in Cina quando il lander e il modulo di risalita della missione cinese Chang’e-5 hanno completato con successo le loro manovre di allunaggio. I vari moduli che compongono Chang’e-5 erano stati lanciati il 23 novembre e avevano raggiunto l’orbita lunare nei giorni scorsi. A quel punto era cominciata una serie di manovre per rendere l’orbita circolare, i moduli che dovevano allunare si sono separati e tutto è andato bene. Era previsto che il lander cominciasse rapidamente i lavori di scavo per la raccolta di campioni di suolo e sottosuolo che verranno inviati in orbita per poi essere riportati sulla Terra attorno a metà dicembre.

La missione Chang’e-5 è di alto profilo perché ha lo scopo di riportare sulla Terra campioni lunari dall’area di Mons Rümker, nell’Oceanus Procellarum, nell’emisfero settentrionale del lato della Luna rivolto verso la Terra. Per questo motivo, il lancio è stato trasmesso in diretta in televisione, anche su un canale in lingua inglese trasmesso a livello internazionale. Al contrario, l’allunaggio è avvenuto senza copertura televisiva, anzi in Cina c’è stato una sorta di black-out mediatico nell’ultima fase delle manovre. Solo quando è stato accertato che l’esito era positivo sono arrivati i comunicati ufficiali corredati con qualche immagine e qualche breve filmato.

Le informazioni limitate fornite dalle autorità cinesi rendono difficile fornire piani precisi per le prossime fasi della missione Chang’e-5. Il lander dovrebbe lavorare per circa due giorni per prelevare i campioni da sigillare nel modulo di risalita che probabilmente giovedi decollerà dalla Luna per cominciare una serie di manovre che lo porteranno a riunirsi all’orbiter. Esso comincerà altre manovre che culmineranno con la separazione dell’ultimo modulo, quello che tornerà sulla Terra con i campioni.

È normale che in una missione di questo tipo vi sia una certa flessibilità nella programmazione delle varie fasi, il problema è proprio nelle limitati comunicazioni da parte cinese. Con informazioni non ufficiali, di seconda se non terza mano, offrire cronache precise è difficile. Ciò significa che dobbiamo sperare che arrivino tempestivamente notizie sull’esito della raccolta di campioni lunari e sul loro trasporto. I vari moduli della missione Chang’e-5 devono funzionare alla perfezione, separatamente e assieme. Per ora hanno funzionato alla perfezione.

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