Un articolo pubblicato sulla rivista “Astronomy & Astrophysics” riporta la scoperta del più grande resto di supernova ai raggi X. Un team di ricercatori ha usato osservazioni condotte con lo strumento eROSITA del telescopio spaziale Spektr-RG per creare la sua prima mappa del cielo ai raggi X per individuare le tracce dei resti di supernova che sono stati soprannominati Hoinga. La scoperta è stata confermata in dati a frequenze radio dell’indagine CHIPASS condotta con il radiotelescopio Parkes.
Stelle molto più massicce del Sole esplodono in supernove che, secondo le stime degli astronomi, dovrebbero avvenire nella Via Lattea una voltra ogni 30-50 anni. Una supernova è visibile per pochi mesi ma i suoi resti possono essere rilevati per un tempo stimato attorno ai 100.000 anni prima che si disperdano e diventi possibile rilevare solo ciò che resta del nucleo collassato della stella, che può essere una stella di neutroni o un buco nero. Circa 1.200 resti di supernova dovrebbero essere rilevabili nella Via Lattea me ne conosciamo circa 300 perciò o le stime sono sbagliate o ci sono problemi nella rilevazione dei resti di supernova.
Un team di astronomi ha provato a cercare resti di supernova tra le sorgenti di raggi X rilevate dallo strumento eROSITA mentre conduceva le osservazioni che hanno portato alla mappa del cielo ai raggi X e i risultati suggeriscono che i problemi siano negli strumenti usati per cercare i resti di supernova.
Lo strumento eROSITA è circa 25 volte più sensibile del suo predecessore ROSAT e ha permesso di rilevare una sorgente di raggi X compatibile con i resti di una supernova. L’area di quella sorgente è molto grande, circa 4,4 gradi o 90 volte l’area occupata dalla Luna nel cielo facendone il più grande resto di supernova scoperto ai raggi X. Werner Becker dell’Istituto Max Planck per la fisica extraterrestre, primo autore dell’articolo, ha spiegato che lui e i suoi colleghi sono stati sorpresi che questo resto di supernova sia apparso subito. Il resto è stato soprannominato Hoinga in onore del nome medievale della sua città natale, Bad Hönningen sul Reno.
Un’altra sorpresa è arrivata dal fatto che Hoinga è lontano dal piano galattico. La maggior parte dei resti di supernova è stata scoperta nell’area del disco galattico perché c’è una maggior attività di formazione stellare che favorisce la nascita di stelle massicce e la conseguente esplosione in supernova. Forse ci sono aree della Via Lattea che dovrebbero essere esaminate con maggior attenzione anche per trovare altri resti di supernova.
Dopo la scoperta della sorgente di raggi X nella mappa creata grazie alle osservazioni di eROSITA, i ricercatori hanno cercato conferme. Hoinga risulta anche nei dati di archivio delle osservazioni condotte con ROSAT ma le emissioni sono talmente fioche e in una posizione fuori dal normale che nessuno le aveva notate. Oltre ai raggi X, resti di supernova emettono anche onde radio e quelle provenienti da Hoinga sono state trovate a frequenze tipiche dei resti di supernova nell’archivio dell’indagine CHIPASS (Continuum HI Parkes All-Sky Survey) condotta con il radiotelescopio Parkes.
L’immagine in alto (Cortesia eROSITA/MPE (X-ray), CHIPASS/SPASS/N. Hurley-Walker, ICRAR-Curtin (Radio)) mostra Hoinga in una composizione di emissioni di raggi X e onde radio. L’immagine in basso (Cortesia SRG/eROSITA) mostra la porzione di cielo nell’area di Hoinga vista da eROSITA.
Hoinga è stato scoperto grazie a uno strumento molto avanzato come eROSITA, che ha già dimostrato più volte la sua utilità in vari tipi di ricerche astronomiche. In questo caso, ha dimostrato che ci sono resti di supernova difficili da individuare e ciò suggerisce che potrebbero essercene molti altri che hanno emissioni fioche, sono in aree poco probabili o sono vicini a fonti molto più luminose. Le supernove generano elementi che vengono proiettati nello spazio interstellare e possono contribuire a formare nuove generazioni di pianeti. Ciò significa che per capire la formazione di pianeti, la cui composizione è fondamentale per la loro l’evoluzione, è necessario studiare anche le supernove.