
Poche ore fa il modulo cinese Tianhe è stato lanciato dalla base di Wenchang su un razzo vettore Long March 5B Y2. Dopo circa un’ora si è separato con successo dall’ultimo stadio del razzo, ha dispiegato i pannelli solari ed è entrato in orbita. Nel corso dei prossimi giorni, i propulsori di manovra verranno utilizzati per aggiustare l’orbita a un’altitudine tra 340 e 350 chilometri.
Secondo i piani cinesi, il modulo Tianhe rappresenta il cuore della stazione e verrà collegato almeno ad altri due, i laboratori Wentian e Mengtian, il cui lancio è previsto per il 2022. Questi moduli, e forse altri che verranno aggiunti in seguito, formeranno una stazione spaziale decisamente più piccola rispetto alla Stazione Spaziale Internazionale. Per un periodo di almeno 10 anni, essa orbiterà a un’altitudine tra 340 e 350 chilometri con un’inclinazione orbitale di 43° per permettere lanci con equipaggio dal centro di Jiuquan.
Il cargo spaziale Tianzhou-2 dovrebbe essere lanciato già in maggio per fornire il propellente necessario a mantenere l’orbita stabile assieme a rifornimenti per l’equipaggio che presterà servizio sulla stazione. In giugno è previsto il lancio dei primi astronauti, o taikonauti, per la prima di quattro missioni con equipaggio della durata di sei mesi ciascuna. È previsto che 3 taikonauti risiedano sulla stazione e dopo che verrà completata sarà possibile che arrivno a 6 nei momenti di rotazione dell’equipaggio.
La stazione spaziale cinese è un progetto nazionale che fa parte dell’ambizioso programma spaziale nazionale. Essa rappresenta un grosso balzo in avanti rispetto ai laboratori spaziali Tiangong 1 e Tiangong 2 che sono stati usati negli anni scorsi per testare le tecnologie necessarie a creare una vera e propria stazione spaziale modulare.
La Cina ha offerto ad altre nazioni la possibilità di collaborare in vari modi. L’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) ha siglato un accordo con la Cina nel 2017 ma dopo gli accordi del 2020 per collaborare con la NASA al programma lunare Artemis rimane da vedere quale sarà il contributo italiano alla stazione spaziale cinese.
Le autorità cinesi tendono a limitare le informazioni fornite pubblicamente sulle proprie missioni spaziali. In questo caso hanno deciso di trasmettere il lancio in diretta ma altre missioni di alto profilo non hanno avuto una copertura televisiva. Sulla loro stazione spaziale i taikonauti condurranno esperimenti di vario tipo ma resta da vedere quali e quanti verranno dichiarati. Ci sono tanti dubbi sul futuro della Stazione Spaziale Internazionale dopo il 2024 ma con una stazione spaziale cinese operativa è facile prevedere che gli americani pretenderanno di mantenere una presenza fissa in orbita.

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