Nuove conferme che l’affievolimento di Betelgeuse venne causato da polvere

Betelgeuse vista dallo strumento SPHERE
Un articolo (link al file in formato PDF) pubblicato sulla rivista “Nature” riporta uno studio sull’affievolimento della stella Betelgeuse avvenuto tra la fine del 2019 e il primo trimestre del 2020 che aveva fatto pensare che la sua esplosione in supernova fosse imminente. Un team di ricercatori guidato da Miguel Montargès della Katholieke Universiteit Leuven, in Belgio, ha usato il VLT dell’ESO per ottenere nel dicembre 2019 immagini di Betelgeuse da confrontare con una del gennaio 2019 e con altre immagini sucessive. I risultati confermano quelli di uno studio precedente concludendo che una gigantesca massa di plasma caldissimo si è sollevata dalla superficie di Betelgeuse. Il plasma si è allontanato, raffreddandosi e trasformandosi in polvere che ha coperto pare della stella riducendone la luminosità fino a un terzo del normale.

La supergigante rossa Betelgeuse è una stella che si sta avviando verso la fine della sua vita, che avverrà con una supernova. Si tratta di una fase instabile in cui la luminosità di Betelgeuse è variabile ma l’affievolimento cominciato nell’ottobre 2019 che ha avuto un minimo nel febbraio 2020 ha fatto notizia. Forse era arrivato il momento della supernova ma già in quel periodo alcuni astronomi avevano proposto altre teorie, inclusa quella della nube di polvere generata da materiali espulsi da Betelgeuse.

L’astronomo Miguel Montargès è uno di quelli che stava studiando Betelgeuse da tempo con il VLT (Very Large Telescope) e aveva fatto parte anche del team che aveva studiato questa stella con il telescopio spaziale Hubble nell’ambito di uno studio triennale di monitoraggio delle variazioni della sua atmosfera. I risultati di quello studio dell’affievolimento di Betelgeuse erano stati riportati in un articolo pubblicato sulla rivista “The Astrophysical Journal” nell’agosto 2020 che già concludeva che l’affievolimento era stato causato da polvere.

Il nuovo studio basato sulle osservazioni condotte con il VLC è stato basato in particolare sugli strumenti SPHERE (Spectro-Polarimetric High-contrast Exoplanet REsearch), che ha permesso di ottenere immagini dirette della superficie della stella, e GRAVITY, che sfrutta le possibilità dell’interferometro combinando i dati di più telescopi del VLT, per monitorare i cambiamenti sulla stella nel corso dell’affievolimento. L’immagine (ESO/M. Montargès et al.) mostra foto di Betelgeuse catturate utilizzando lo strumento SPHERE in quattro momenti diversi in cui la luminosità della stella era visibilmente diversa.

I ricercatori hanno preso in considerazione anche altre spiegazioni oltre all’espulsione di materiali che sono diventati polvere. L’analisi dei dati raccolti li ha portati a scartare la possibilità di una nube di polvere di passaggio e di un reale calo di temperatura di Betelgeuse. I dati spettrometrici hanno confermato che l’affievolimento è stato dovuto a polvere ma indicando che si dovesse essersi formata recentemente dal raffreddamento di plasma espulso dalla stella stessa.

La conferma della causa dell’affievolimento di Betelgeuse può essere deludente perché non si tratta di un indizio della sua imminente esplosione. Tuttavia, è interessante dal punto di vista scientifico perché mostra un processo di espulsione occasionale che potrebbe aiutare a capire meglio cosa avviene nelle stelle supergiganti rosse nelle ultime fasi della loro vita. I materiali espulsi finiscono nello spazio interstellare e potrebbero finire in nuovi sistemi stellari in formazione. Anche per questo motivo, lo studio di Betelgeuse continuerà e i nuovi strumenti che entreranno in servizio nei prossimi anni aiuteranno a studiare anche altre stelle di questo tipo.

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